Complimenti a Hollywood ! Ha fatto vincere, anzi stravincere, un film muto e in bianco e nero, "The Artist" del francese Michel Hazanavicius: tre Oscar, per il film, la regia e l'attore protagonista che ci hanno restituita intatta la poesia e l'eloquenza

Operazionenostalgia? No, vittoria del gusto e del cinema d'autore intenti anche a capire e a servire, senza concessioni facili, le attese del pubblico. Pronte, anche quelle, a non lesinare, qui da noi e in tutto il mondo, il premio di un suo larghissimo consenso. In lizza c'era anche Martin Scorsese con il suo "Hugo Cabret", giustamente fatto segno a una vera pioggia di premi tecnici, tra i quali spicca in modo speciale quello - ampiamente meritato - al nostro Dante Ferretti per la bella, dotta e intelligente scenografia. Non è il primo Oscar per Ferretti, è addirittura il terzo, dopo aver sommato, insieme con la sua collaboratrice (e moglie) Francesca Lo Schiavo ben diciotto candidature, otto, attraverso gli anni, sempre in film di Scorsese. Il terzo Oscar, in questa edizione 2012, se l'è aggiudicato anche una delle più grandi e premiate attrici di Hollywood, Meryl Streep, che con "The Iron Lady" era magnificamente riuscita a darci, come dal vero, un ritratto a tutto tondo, rispettoso anche quando accoglieva note polemiche, di Margaret Thatcher, la sola donna, in Occidente, assurta alla dignità di capo del governo. Un altro merito degli Oscar di quest'anno, il premio per il miglior film straniero dato al bellissimo film iraniano "Una separazione". Fra gli Stati Uniti e l'Iran il clima non è certo dei migliori, questo Oscar dimostra invece che di fronte alla vera arte non ci sono divisioni né contese né confini. Magari fosse sempre così.