trasparenza
Caso Epstein, il giorno della verità: cosa possono rivelare i documenti secretati
È il giorno del giudizio per il caso Epstein. Uno dei loro fascicoli più gelosamente custoditi dovrà essere reso pubblico entro oggi, come prevede l'Epstein Files Transparency Act. La divulgazione costringe il Dipartimento di Giustizia a confrontarsi con il manto di segretezza che ha avvolto l'attività del finanziere pedofilo e le accuse di protezione delle élite e di fallimento sistemico. "Ci aspettiamo il rispetto delle norme", ha detto ai giornalisti il leader della minoranza democratica alla Camera Hakeem Jeffries. "Ma se il Dipartimento di Giustizia non rispetta quella che a questo punto è la legge federale, ci sarà una forte resistenza bipartisan". La pubblicazione rappresenta l'opportunità di far luce su uno scandalo che continua a sconvolgere l'America, tuttavia il governo potrebbe invocare vincoli legali per oscurare elementi chiave.
Per Donald Trump è un momento delicato. Jeffrey Epstein, morto in carcere nel 2019, ha trascorso decenni immerso in ambienti esclusivi, coltivando relazioni con ricchi politici, accademici e celebrità, mentre gestiva un traffico sessuale in cui erano coinvolte centinaia di ragazze, molte minorenni. Trump e i suoi alleati hanno ripetutamente affermato che importanti personaggi democratici e di Hollywood erano protetti dalle responsabilità, inquadrando lo scandalo Epstein come la prova che denaro e influenza possono sovvertire il sistema giudiziario. Ma lo stesso presidente un tempo annoverava Epstein tra i suoi frequentatori e negli anni '90 i due frequentavano gli stessi ambienti di Palm Beach e New York e apparivano insieme alle feste. Dopo essere tornato in carica e aver acquisito l'autorità unilaterale di pubblicare i documenti, Trump ha liquidato la richiesta di trasparenza che un tempo aveva incoraggiato, definendola una "bufala democratica". Ha combattuto contro la richiesta del Congresso di rendere pubblici i documenti, ma ha dovuto cedere e ha firmato l'Epstein Files Act.
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I documenti appena resi pubblici potrebbero chiarire come operava Epstein, chi lo ha assistito e se personaggi di spicco hanno beneficiato del suo lavoro di lobbying istituzionale. Il Presidente ha reciso i legami con Epstein anni prima dell'arresto del 2019 e non è accusato di illeciti. La legge richiede la divulgazione di corrispondenza interna, fascicoli investigativi e di documenti giudiziari che in precedenza sono rimasti secretati o inaccessibili. Potrebbero rivelare le identità di nuovi complici e chiarire perché i procuratori hanno atteso anni per incriminarlo. Ma non c'è da aspettarsi la pubblicazione di una "lista clienti" che, secondo il Dipartimento di Giustizia, non esiste. La legge limita la divulgazione di documenti che potrebbero identificare vittime, compromettere indagini in corso o mettere in pericolo la sicurezza nazionale, concedendo ampia libertà di censurare nomi, informazioni riservate e materiale legalmente sensibile. Ci sono quindi da aspettarsi sostanziali censure, sebbene la legge vieti esplicitamente quelle per motivi di "imbarazzo" o "sensibilità politica". Trump ha recentemente ordinato indagini sui democratici legati a Epstein, alimentando speculazioni sul fatto che proprio queste indagini potrebbero essere citate come giustificazione per gli omissis. Resta soprattutto da spiegare come sia stato possibile che nel 2008 Epstein abbia ottenuto un patteggiamento molto controverso a conclusione di un'inchiesta che potrebbe aver protetto vip anonimi.