Kiev

Zelensky: "Incontrerò gli Usa per porre fine alla guerra". Ucraina nell'Ue nel 2027? "È prematuro"

Andrea Riccardi

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha annunciato che incontrerà a Berlino gli onviati del Presidente degli Stati Uniti per porre fine alla guerra. "Ci stiamo preparando per i colloqui con la parte americana e i nostri amici europei nei prossimi giorni - ha affermato Zelensky - Ci saranno molti eventi. Rustem Umerov e il nostro team negoziale riferiranno sui contatti già avvenuti. Il generale Hnatov e i rappresentanti del settore della difesa lavoreranno sui dettagli delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina e per gli ucraini". "Allo stesso tempo - ha proseguito Zelensky - i funzionari del governo ucraino continueranno a dialogare con l'America e l'Europa sulla ricostruzione dell'Ucraina e sul reale sviluppo del Paese dopo la guerra. La cosa più importante è che avrò incontri con i rappresentanti del presidente Usa Donald Trump e ci saranno anche meeting con i nostri partner europei, con molti leader, per discutere delle basi della pace: un accordo politico per porre fine alla guerra". Zelensky ha osservato che "ora le possibilità sono significative. Stiamo lavorando per garantire che la pace per l'Ucraina sia degna, affinché ci sia una garanzia che la Russia non tornerà in Ucraina con una terza invasione". "Ringraziamo tutti i partner che aiutano l'Ucraina", ha sottolineato. "Lavoreremo nel modo più attivo e costruttivo possibile con chiunque possa davvero far sì che l'accordo diventi normale". Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha invitato i rappresentanti degli Stati Uniti a partecipare al vertice.

L'Ucraina dovrebbe entrare a far parte dell'Unione Europea già a gennaio 2027, secondo l'ultimo piano statunitense per porre fine alla guerra con la Russia, ha dichiarato una fonte autorevole. "È una questione di negoziazione e gli americani la sostengono", ha affermato il funzionario, parlando a condizione di anonimato. Il complicato processo di adesione all'Ue di solito richiede anni e un voto unanime da parte di tutti i 27 membri del blocco. Alcuni paesi, in particolare l'Ungheria, si sono costantemente opposti all'ingresso di Kiev. La proposta è stata accolta con scetticismo a Bruxelles, con diplomatici e funzionari che l'hanno liquidata come irrealistica. "Il 2027 è domani", ha sottolineato un funzionario Ue riferendosi ai tempi normalmente lunghi necessari per portare a termine le cose a Bruxelles. "Come se gli americani dovessero decidere per noi", ha aggiunto un diplomatico europeo.

  

L'Unione europea ha congelato a tempo indeterminato 210 miliardi di euro di asset russi. Hanno vitato a favore 25 Paesi, contrarie Ungheria e Slovacchia. Il presidente del Consiglio europeo António Costa ha confermato che i leader Ue hanno rispettato l'impegno assunto a ottobre di "mantenere immobilizzati gli asset finché la Russia non porrà fine alla sua guerra di aggressione contro l'Ucraina e non risarcirà i danni causati". Il Cremlino ha annunciato ritorsioni. La decisione di Bruxelles è arrivata poche ore dopo che la banca centrale russa ha annunciato di aver intentato una causa contro Euroclear, il depositario centrale di titoli che detiene i 210 miliardi di euro. La causa, depositata presso un tribunale di Mosca, sostiene che le "azioni illegali" di Euroclear abbiano causato "danni" alla capacità della banca centrale di gestire fondi e titoli. Euroclear ha rifiutato di commentare la vicenda, ma un portavoce ha affermato che sta "attualmente combattendo contro più di 100 azioni legali in Russia".

Europei e ucraini hanno chiesto agli Stati Uniti di fornire loro "garanzie di sicurezza" prima di qualsiasi negoziato che preveda la cessione dei territori occupati dalla Russia nel Donbass. "Abbiamo bisogno di piena visibilità sulle garanzie di sicurezza che europei e americani possono offrire agli ucraini prima di qualsiasi accordo su controverse questioni territoriali", ha dichiarato l'Eliseo prima dell'incontro di Berlino. Kiev è sotto pressione da parte della Casa Bianca per garantire una pace rapida, ma sta respingendo un piano sostenuto da Washington che molti sostengono favorisca Mosca.

Intanto la Russia ha condannato alla reclusione i massimi giudici della Corte penale internazionale e il procuratore capo, in una mossa di ritorsione dopo che la corte ha emesso un mandato di arresto per Vladimir Putin per la guerra in Ucraina. Il tribunale di Mosca ha stabilito che "il procuratore della Cpi Karim Khan ha perseguito illegalmente cittadini russi a L'Aja" e che la corte "ha ordinato ai giudici della camera di emettere mandati di arresto palesemente illegali". Khan è stato condannato a 15 anni di carcere in contumacia, mentre otto membri dello staff, cui l'ex presidente della Cpi Piotr Hofmanski, hanno ricevuto pene detentive che vanno dai 3 anni e mezzo ai 15 anni.

Le forze ucraine hanno affermato di aver riconquistato alcuni quartieri di Kupiansk e di aver accerchiato le truppe russe, mentre Zelensky ha visitato la zona in divisa militare e con il giubbotto anti proiettili, congratulandosi con i soldati. Mosca ha affermato di stare avanzando su tutti i fronti e di aver conquistato sia Kupiansk che la strategica Pokrovsk, poco più a est. Kiev ha negato tutto, affermando che i combattimenti continuano. Droni ucraini hanno colpito due piattaforme petrolifere della russa Lukoil nel Mar Caspio, ha dichiarato un funzionario del servizio di sicurezza di Kiev. E venerdì la Russia ha attaccato due porti ucraini, danneggiando tre navi di proprietà turca, tra cui una nave che trasportava rifornimenti alimentari. L'attacco è avvenuto poche ore dopo che il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, aveva dichiarato a Putin che un cessate il fuoco limitato per gli impianti energetici e i porti avrebbe potuto essere vantaggioso.

Donald Trump ha dichiarato che la controversa zona economica libera proposta dagli Stati Uniti nelle zone del Donbass controllate dall'Ucraina avrebbe funzionato, senza fornire ulteriori dettagli. Giovedì Zelensky aveva messo in discussione la proposta, affermando: "Chi governerà questo territorio, che chiamano 'zona economica libera' o 'zona smilitarizzata', non lo sanno". Per poi sottolineare che il piano non era equo senza solide garanzie che le truppe russe non avrebbero semplicemente preso il controllo della zona dopo il ritiro dell'esercito di Kiev.