Catalogna
Ok della Corte europea all'amnistia. La Spagna apre al ritorno di Puigdemont
"Vittoria assoluta". Questa è stata la prima reazione del governo, espressa dal Ministro della Giustizia, il socialista Félix Bolaños, all'approvazione, rilasciata da parte dell'Avvocato Generale della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, Dean Spielmann, di gran parte della Legge di Amnistia. Questo rapporto apre la porta all'applicazione definitiva della legge all'ex presidente della Generalitat Carles Puigdemont. Secondo Spielmann la legge sull’amnistia spagnola "non è contraria alla direttiva sulla lotta al terrorismo e neppure in contrasto con taluni principi generali del diritto dell'Unione". Il provvedimento apre la strada verso la riconciliazione dopo il tentativo di fare della Catalogna uno Stato indipendente dalla Spagna messo in atto nel 2017 dalla Generalit, all'epoca guidata da Puigdemont, attraverso un referendum. La monarchia è il governo spagnolo reagirobo con forza. Centinaia gli arresti eseguiti. Puigdemont, accusato di ribellione, fu costretto all'esilio, prima in Francia poi in Belgio, per sfuggire alla cattura. Il vicepresidente della Geheralit Oriolo Junqueras, diversi assessori e consiglieri sono finiti in carcere con l'accusa di spedizione e utilizzo illecito di fondi pubblici.
Il 10 giugno 2024 il Parlamento spagnolo ha adottato una legge per la normalizzazione istituzionale, politica e sociale in Catalogna che prevede l'amnistia per gli atti che danno luogo a responsabilità penale, amministrativa, compiuti nel contesto del referendum sull'indipendenza della Catalogna del 1º ottobre 2017, nonché quelli compiuti nel contesto del processo indipendentista catalano. Dinanzi alla Corte centrale spagnola si è svolto un processo contro dodici persone imputate per fatti costitutivi di reati terroristici, nel contesto del movimento a favore dell'indipendenza. "Nutrendo dubbi quanto all'applicazione della legge sull'amnistia, segnatamente alla luce dell'inclusione nell'ambito di applicazione degli atti che possono essere qualificati come atti terroristici dalla direttiva Ue, la Corte centrale ha adito la Corte di giustizia", spiega l'avvocato generale Spielmann che nelle conclusioni presentate oggi osserva che "l'amnistia costituisce una materia non armonizzata, che rientra nella competenza esclusiva degli Stati membri". Inoltre le normative europee "non contengono alcuna disposizione che vieti esplicitamente il ricorso a meccanismi di estinzione della responsabilità penale, quali l’amnistia".
La legge spagnola comporta solo una «disattivazione» parziale e temporanea degli effetti dell'azione penale, estinguendo la responsabilità per taluni fatti determinati, limitati nel tempo e per la loro natura, senza mettere in discussione l'applicabilità generale della direttiva summenzionata alle altre situazioni. Inoltre, la legge sull’amnistia "soddisfa gli standard stabiliti dalla Corte europea dei diritti dell'uomo" e "sembra essere stata adottata in un contesto reale di riconciliazione politica e sociale". Il referendum per l'indipendenza è un fatto ormai cristallizzato nella Storia, non è più in grado di produrre effetti e le persone coinvolte non hanno i mezzi per poter ripetere i reati. Quindi per Puigdemont e compagni si può aprire la strada per l'amnistia, per il ritorno in Spagna per coloro che sono in esilio e per la riconquista della libertà per chi è ancora in cella.
Il partito guidato da Puigdemont, Junts per Catalunya, ha appoggiato il governo del socialista Pedro Sanchez, uscendo dalla coalizione due settimane fa proprio per la mancata concessione dell'amnistia ai leader indipendentisti che era stata promessa in cambio del sostegno. Ora la decisione a livello europeo potrebbe cambiare le cose. E che ci sia voglia, da entrambe le parti, di archiviare la vicenda lo si capisce dalle parole del ministro della Giustizia Félix Bolaños: "Vittoria assoluta".