conflitto a gaza
Gaza, il piano Trump su ostaggi e fine della guerra convince Hamas. Cosa prevede
Forse siamo vicini ad una svolta nella guerra nella Striscia di Gaza che ha causato decine di migliaia di vittime. Hamas ha accettato in linea di principio il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine al conflitto che prevede l'immediato rilascio di tutti gli ostaggi israeliani. È quanto hanno riferito fonti a conoscenza della questione ad Haaretz. Nella difficile trattativa sembra che sia stato coinvolto anche il Qatar. Secondo quanto trapela, Trump spera di finalizzare l’accordo con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu quando si incontreranno il prossimo lunedì. Come parte dell'accordo per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi, sia vivi che deceduti, Israele rilascerebbe migliaia di detenuti palestinesi, inclusi oltre cento condannati all'ergastolo, e si impegnerebbe a ritirare gradualmente le sue forze militari dalla Striscia.
Leggi anche: Gaza, parla il soldato dell’Idf: “Nessun genocidio, noi militari siamo lì per estirpare Hamas”
L’emittente televisiva americana Cnn riferisce che all’inizio della settimana Trump avrebbe condiviso con i leader arabi un piano di pace per Gaza in 21 punti, che prevede il rilascio di tutti gli ostaggi entro 48 ore dall'accordo in cambio di un ritiro graduale delle truppe israeliane dall'enclave palestinese. La Cnn a tal riguardo cita una fonte a conoscenza della proposta condivisa dall'amministrazione Trump. Non è chiaro se la proposta sia stata presentata ad Hamas. I leader arabi sarebbero favorevoli alla proposta del presidente Usa, anche se non la ritengono perfetta. Ma pur di far finire la guerra sarebbero pronti ad accettarla. La fonte ha spiegato all’emittente televisiva che nel piano non è prevista una tempistica per il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza. Tra le clausole, viene espressamente affermato che Israele non attaccherà più il Qatar. Si chiarisce, inoltre, che non è possibile uno sfollamento forzato da Gaza. Altro punto fondamentale è quello che riguarda Hamas: non dovrà avere alcun ruolo futuro nel governo di Gaza.
Proprio sul possibile prossimo governo della Striscia, il piano prevede due livelli di governance ad interim: un organismo internazionale e un comitato palestinese. Non esiste, poi, una tempistica per il passaggio graduale della leadership all'Autorità Nazionale Palestinese da parte di un governo ad interim. La proposta fa riferimento al ruolo delle Nazioni Unite nel fornire supporto umanitario mentre non sono presenti nessi con la controversa Gaza Humanitarian Foundation. Infine, non si fa rifermento al fatto che gli Stati Uniti sostengano uno Stato palestinese, ma riconosce che questa è un'aspirazione dei palestinesi. “Stiamo avendo discussioni molto stimolanti e produttive con la comunità mediorientale riguardo a Gaza. Sono in corso intensi negoziati da quattro giorni e continueranno finché sarà necessario per raggiungere un accordo concluso con successo”. È quanto ha scritto Donald Trump su Truth. “Tutti i Paesi della regione sono coinvolti- ha proseguito-, Hamas è consapevole di queste discussioni e Israele è stato informato a tutti i livelli, incluso Netanyahu. C'è più buona volontà ed entusiasmo per il raggiungimento di un accordo, dopo così tanti decenni, di quanto abbia mai visto prima. Dobbiamo liberare gli ostaggi e ottenere una pace permanente e duratura!”.