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Usa, “i sionisti devono morire”. La frase choc del leader della protesta pro-Gaza

La Columbia University - dove da più di una settimana gli studenti filo-palestinesi che chiedono la fine della guerra a Gaza, hanno allestito un presidio con tende - ha annunciato di aver vietato l’ingresso al campus a uno dei leader delle proteste, Khymani James, che a gennaio ha dichiarato in un video che «i sionisti non meritano di vivere». Nell’annunciare la decisione di escludere lo studente dal campus, l’università non ha chiarito se il ragazzo fosse stato sospeso definitivamente o espulso. 

 

  

 

James aveva rilasciato i controversi commenti durante e dopo un’udienza disciplinare con gli amministratori della Columbia, che ha registrato e successivamente pubblicato su Instagram. L’udienza, tenutasi all’inizio di quest’anno, si era concentrata su un precedente commento che aveva condiviso sui social media, in cui affermava, tra le altre cose, che «i sionisti sono suprematisti bianchi e nazisti». «Tutto questo è l’antitesi della pace. E quindi, sì, mi sento molto a mio agio, molto a mio agio, nel chiedere che queste persone muoiano», osservava lo studente nel video. 

 

 

Ieri, James ha ammesso sui social che quanto aveva dichiarato «era sbagliato». «Ogni membro della nostra comunità merita di sentirsi sicuro», la frase con cui ha provata a rimediare, precisando di aver fatto questi commenti a gennaio prima di essere coinvolto nel movimento di protesta che si sta svolgendo attualmente nel campus. Da parte loro, altri gruppi studenteschi filo-palestinesi hanno notato, secondo il New York Times, che le dichiarazioni di uno studente non riflettono il movimento nel suo insieme.