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Israele-Hamas, completato il primo scambio: liberi 13 ostaggi e 39 prigionieri

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Si è completato pochi minuti dopo le 19 il primo scambio di prigionieri tra Hamas e Israele che, nelle intenzioni, sarà replicato almeno per i prossimi tre giorni fino al rilascio di 50 ostaggi israeliani. Mentre la tregua sembra reggere sia nella Striscia di Gaza che nel nord dello Stato ebraico, lungo la Blue Line con il Libano, i 39 palestinesi previsti dall’intesa - 24 donne e 15 minori - sono stati rilasciati dalle carceri di Ofer, Damon e Megiddo e sono arrivati al checkpoint di Beitunia, in Cisgiordania. In precedenza, 13 israeliani sequestrati da Hamas il 7 ottobre erano stati presi in consegna dalla Croce Rossa a Khan Younis, nel sud di Gaza, portati al valico di Rafah, al confine con l’Egitto, e lì presi in consegna dalle autorità israeliane (Idf e Shin Bet) che li hanno ricondotti nello Stato ebraico attraverso il valico di Kerem Shalom. Insieme agli israeliani, come ha confermato il ministero degli Esteri del Qatar, sono stati rilasciati altri 11 ostaggi, 10 dei quali thailandesi e uno di nazionalità filippina.

Gli ostaggi israeliani che sono stati liberati e che erano stati rapiti a seguito dell’attacco di Hamas a Israele lo scorso 7 ottobre sono tutti donne e bambini: si tratta di Hannah Katzir (77 anni), Margalit Mozes (77), Yafa Ader (85), Hannah Perry (79), Adina Moshe (72), Danielle (44) ed Amelia (5) Aloni, Ruthi (72), Keren (55) e Ohad (9) Mondar, Doron Katz Aher (34 anni) con le figlie Aviv (2) e Raz (4). Gli ostaggi liberati della famiglia Mondar rappresentano tre generazioni: il piccolo Ohad, la madre Keren e la nonna Ruti (78). Il marito di Ruti, Avraham, è ancora prigioniero a Gaza. Fra i 13 ostaggi israeliani liberati oggi c’è anche quindi Hanna Katzir, l’anziana signora di cui la Jihad Islamica aveva annunciato la morte durante la detenzione.

Il presidente israeliano, Isaac Herzog, si è congratulato per il ritorno del primo gruppo di ostaggi nello Stato ebraico nel quadro dell’accordo con Hamas e ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito ad aiutarli e a farli tornare sani e salvi. «È importante sapere che il nostro lavoro non finirà finché tutti i prigionieri israeliani non torneranno a casa», ha detto Herzog. Anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha accolto «con favore» il ritorno dei cittadini israeliani. Il governo israeliano, ha aggiunto, «è impegnato per il rilascio di tutti gli ostaggi e delle persone scomparse».

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