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Terrorismo, la Svezia chiede all'Europa di rafforzare i controlli Schengen

L’Unione europea deve rafforzare con urgenza la sicurezza all’interno dell’area Schengen. È quanto hanno scritto i ministri svedesi della Giustizia, Gunnar Strommer, e della Migrazione, Maria Malmer Stenergard, in una lettera indirizzata alla Commissione europea e alla presidenza di turno spagnola del Consiglio dell’Ue sulla situazione della sicurezza nell’Ue e sulla «necessità di rafforzare urgentemente la cooperazione» in questo campo. Quattro sono le azioni individuate da Stoccolma. In primo luogo, «dobbiamo rafforzare con urgenza la sicurezza all’interno dell’area Schengen. Pur riconoscendo che la libera circolazione è un pilastro fondamentale della cooperazione europea, tutti gli Stati membri devono assumersi la piena responsabilità del controllo delle frontiere esterne. È fondamentale che le persone che potrebbero rappresentare una minaccia per i nostri Paesi e per la vita dei nostri cittadini siano individuate e identificate quando cercano di entrare nell’area Schengen e che le persone che non hanno il diritto di rimanere nell’Ue e negli Stati membri Schengen siano rimpatriate in modo rapido, sicuro ed efficace. Dobbiamo affrontare la questione del controllo delle frontiere esterne e analizzare l’eventuale necessità di un quadro giuridico più efficiente», hanno scritto.

 

  

 

 

In secondo luogo, «dobbiamo continuare a rafforzare lo scambio di informazioni tra gli Stati membri, sfruttando appieno i sistemi di informazione e le banche dati esistenti nell’Ue». In terzo luogo, «dobbiamo portare avanti con forza l’importante opera di taglio dei finanziamenti alle attività terroristiche. Il denaro che finanzia il terrorismo può provenire da fonti legittime o da attività illegali. Pertanto, è importante agire in modo ampio e coinvolgere un gran numero di attori, sia delle forze dell’ordine, delle autorità amministrative che del settore privato». Quarto punto, per il governo svedese «è della massima importanza per la futura sicurezza complessiva della zona Ue che l’Ue raggiunga un accordo sul Patto Ue su migrazione e asilo. Rispondere alla dimensione esterna delle sfide migratorie richiede un’ampia gamma di azioni e sforzi a lungo termine» tra cui «una efficace politica dei rimpatri». Infine, ricordando l’attentato a Bruxelles del 17 ottobre scorso, i ministri hanno sottolineato che «è inaccettabile che una persona abbia potuto ancora una volta soggiornare illegalmente nel territorio dell’Ue e di Schengen per pianificare ed eseguire un atto terroristico» e che «bisogna mettere tutto sul tavolo perchè ciò diventi impossibile». In questo contesto hanno precisato che suggeriranno alla presidenza spagnola dell’Ue di inserire il tema dell’antiterrorismo e le tematiche della lettera nell’ordine del giorno del prossimo Consiglio Giustizia e Affari interni di Bruxelles, a dicembre.