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Emergenza migranti, Giorgia Meloni a Olaf Scholz: "Italia lasciata sola"

Edoardo Romagnoli

I migranti al centro dell’incontro a Palazzo Chigi fra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. L’Italia ha rivendicato la «solitudine» con cui negli ultimi mesi ha affrontato la questione migratoria, per la premier il Paese negli ultimi mesi ha salvato migranti «in lungo e largo per tutto il Mediterraneo» con un lavoro «straordinario». Un giudizio condiviso anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, ricevendo al Quirinale una rappresentanza della Marina militare, ha dichiarato: «Desidero sottolineare la preziosa opera delle Capitanerie di Porto, con il quotidiano e tenace impegno di controllo dei fenomeni migratori via mare, e con il doveroso e meritorio soccorso ai migranti in difficoltà nel mare». Lo stesso Scholz ha riconosciuto lo sforzo compiuto dall’Italia rimarcando però come «puntare il dito gli uni contro gli altri non aiuta, occorre cooperare, anche con i Paesi di origine e di transito». Una linea su cui è d’accordo anche Meloni che ritiene prioritario «lavorare assieme a livello europeo perché il tema dei movimenti secondari si risolve solo gestendo quelli primari». In questo senso si inserisce la visita in Tunisia che Meloni insieme alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leye e al primo ministro olandese Mark Rutte si apprestano a compiere domenica. Il viaggio ha l’obiettivo di «aprire sul piano europeo a una cooperazione che serve ad aiutare una nazione oggi in difficoltà, una destabilizzazione avrebbe gravi ripercussioni su tutto il nord Africa che arriverebbero inevitabilmente anche da noi». C’è ancora in ballo il prestito da 1,9 miliardi di euro che il Fondo monetario internazionale non vuole concedere alla Tunisia se prima il presidente Kais Saied non accetta di realizzare alcune riforme economiche. L’Italia spinge sul «Piano Mattei» perché la sfida «non è solo parlare di come intendiamo trasferire i migranti europei da una nazione all’altra ma come gestire i movimenti primari».

 

  

 

 

Scholz si è detto fiducioso: «Troveremo una risposta comune europea sul tema dei rifugiati» e delle politiche di asilo». Insomma la volontà è quella di cooperare, dimenticando le frizioni che ci sono state in passato fra Roma e Berlino soprattutto per quanto riguarda l’operato delle navi delle Ong tedesche nel Mediterraneo. Adesso la linea comune è quella di gestire l’immigrazione con «corridoi legali per personale qualificato» ma «chi non ha diritto a rimanere deve tornare nel proprio Paese». Non di solo migranti hanno parlato Meloni e Scholz. Rapporti bilaterali, approvvigionamento energetico e riforma del Patto di stabilità. Questi gli altri dossier. La premier e e il cancelliere hanno annunciato di aver raggiunto un’intesa su un piano di azione tra i due paesi che dovrebbe essere firmato in occasione del prossimo vertice intergovernativo che si terrà in Germania entro la fine dell’anno. Il piano punta a rendere «più regolare e intenso il dialogo bilaterale a livello politico e tecnico» e permetterà di lavorare con «un approccio pragmatico» su temi come innovazione, ricerca, sviluppo, mercato del lavoro, coesione sociale, crescita ecologicamente sostenibile e protezione del clima. «L’Italia è un partner affidabile e importante» ha sottolineato Scholz e i dati confermano la bontà delle relazioni fra i due Paesi. Solo nel 2022 l’interscambio economico ha superato i 168 miliardi di euro un record assoluto per l’Italia. Senza dimenticare il recente accordo industriale tra Ita e Lufthansa «testimonianza di quanto gli interessi delle nostre nazioni possono essere convergenti sul piano strategico» ha ricordato Meloni.