Guerra Ucraina

Guerra Ucraina, scontro Russia-Germania. Mosca e Berlino cacciano i diplomatici

Crescono le tensioni diplomatiche tra Mosca e Berlino. La portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova ha annunciato in tv l’espulsione di oltre 20 diplomatici tedeschi. Una ritorsione, ha detto, contro la precedente decisione della Germania di espellere i diplomatici russi. Secondo il quotidiano tedesco Bild, sono 34 i diplomatici a dover lasciare la Russia. Mosca ha accusato Berlino di aver avviato un processo di distruzione delle relazioni bilaterali e ha riferito che «limiterà significativamente il numero massimo di dipendenti delle missioni diplomatiche» tedesche. La notizia è arrivata dopo le schermaglie che ci sono state tra Zakharova e il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius. La prima ha accusato il secondo di aver definito «accettabili» gli attacchi alla Russia: «Ricordi tutto quello che hai detto?», ha affermato, «non dimenticare le tue parole». La portavoce ha anche ammonito l’Europa dal parlare di adesione dell’Ucraina alla Nato. È «miope e pericoloso» e «potrebbe portare al collasso definitivo del sistema di sicurezza europeo», ha sostenuto.

 

  

 

 

Intanto sul campo l’esercito russo ha rivendicato l’avanzata nella città di Bakhmut, da mesi epicentro degli scontri con l’esercito di Kiev. Il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov ha riferito che le unità d’assalto hanno preso il controllo di tre quartieri nella parte occidentale della città. Sul suolo russo invece, oltre 3mila residenti sono stati evacuati dalle loro case nella città di Belgorod, al confine con l’Ucraina. Nella stessa area dove giovedì era stata sganciata accidentalmente una bomba dall’esercito russo, è stato trovato un altro ordigno esplosivo. «Il comando operativo ha deciso di evacuare 17 condomini nel raggio di 200 metri», «tutti coloro che necessitano di una sistemazione temporanea saranno assistiti», ha annunciato il governatore della regione russa Vyacheslav Gladkov sul suo canale Telegram, riferendo poi che l’ordigno è stato rimosso dall’area e che i residenti sono rientrati nelle loro case. Il fondatore e leader del gruppo militare filorusso Wagner, Evgenij Prigozhin ha insinuato che i soldati di Kiev stiano gettando le armi. «A Chasovyi Yar e Kostyantynivka (nel Donetsk ndr.) sono iniziate le rivolte tra i soldati delle forze armate ucraine: stanno gettando le armi, si alzano e se ne vanno», ha detto, in un messaggio diffuso via Telegram. Prigozhin, parlando con i media, ha poi rivelato che il figlio del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha partecipato alla guerra «come parte delle unità di artiglieria del gruppo», sotto falso nome. «Solo io ne ero a conoscenza», ha sostenuto.