L'ESPERTO

Armi nucleari tattiche in Bielorussia, cosa sa Nicolai Lilin: il piano guerra atomica

Giada Oricchio

Il presidente Vladimir Putin ha annunciato l'allocazione di armi tattiche nucleari russe in Bielorussia entro luglio 2023 così come in passato hanno fatto gli Stati Uniti in alcuni Paesi europei. La decisione preoccupa l’Ucraina che invoca una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e la Cina che teme il rischio di proliferazione delle armi nucleari.

Lo scrittore italiano di origini russe, Nicolai Lilin, in un editoriale per “Libero” ha fatto il punto della situazione: “Lukashenko ha dichiarato pubblicamente che la Bielorussia potrebbe avere bisogno di armi nucleari in caso di minacce dirette da parte di “Paesi canaglia”, anche se al momento non esistono. Poi ha spiegato che la differenza tra le armi nucleari strategiche e le armi nucleari tattiche in termini di caratteristiche tattiche e tecniche sta nel loro scopo: “Le armi nucleari tattiche servono a raggiungere obiettivi intermedi direttamente sul campo di battaglia, le armi nucleari strategiche possono essere utilizzate in modo più globale: ad esempio, per colpire oggetti situati a distanze molto maggiori. In termini di potenza, le differenze sono irrilevanti”.

  

I numeri dell’arsenale atomico del Cremlino sono impressionati: “Secondo la Reuters, la Russia ha la più grande capacità nucleare al mondo: 5.977 testate nucleari, di cui duemila tattiche. Si tratta di un numero dieci volte superiore a quello degli Stati Uniti” scrive Lilin precisando: “Delle quasi seimila testate nucleari russe (strategiche e tattiche), circa 1.500 sono classificate come obsolete, 2.889 sono in riserva e 1.588 sono operative, 812 delle quali sono dislocate su portaerei terrestri. A titolo di confronto, gli Stati Uniti hanno 1.644 testate pronte per l’uso, la Cina 350, la Francia 290 e la Gran Bretagna 225”.

L’analista politico sottolinea che se Putin deciderà di impiegare le armi nucleari tattiche russe non chiederà certo l’autorizzazione a Lukashenko il cui vantaggio a ospitare le TNW è esclusivamente economico. È leale al Putin, ma  sleale verso l’80% dei bielorussi: in un sondaggio di un anno fa avevano espresso la loro contrarietà al dispiegamento dell’arsenale russo. E allora perché Mosca ha agito così? “In un’intervista a Meduza, Maxim Starchak, esperto di nucleare russo e ricercatore presso il Centro per la politica internazionale e di difesa della Queens University in Canada, Putin sta cercando, attraverso il dispiegamento di TNW in Bielorussia, di convincere gli Stati Uniti ad accettare le conquiste russe in Ucraina – conclude Lilin -. Secondo l’esperto, questo ricatto non porterà alla Russia il successo sperato”.