Chi comanda dopo Putin, la Russia si arrende? l'intervista choc dello Zar

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Chi comanda dopo Putin? Se lo domandano in tanti mentre il presidente russo non parla più di "operazione speciale" ma di "guerra" e apre ai negoziati di pace con l'Ucraina mentre una base aerea del Cremlino (lontana dal fronte) è esplosa a causa di drone di Kiev e un gruppo ucraino di quattro sabotatori è stato "eliminato" in uno scontro a fuoco al confine nella regione russa di Bryansk.

Già prima di Natale lo Zar aveva promesso un "antidoto" contro i Patriot accordati da Joe Biden a Zelensky, affermando che questi sistemi non avrebbero fatto altro che prolungare il conflitto, poi aveva ribadito che la Russia era pronta ai colloqui con Kiev per porre fine al conflitto e aveva accusato l'Ucraina di non esserlo. "Tutti i conflitti armati, in un modo o nell'altro, si concludono con negoziati su un binario diplomatico. E noi non ci siamo mai rifiutati", "prima questa consapevolezza arriva a coloro che si oppongono a noi, meglio è", aveva dichiarato Putin.

  

Nell'ultima intervista ripresa dall'agenzia internazionale "Ria Novosti" il presidente russo ha poi ribadito la sua linea. "Siamo pronti a negoziare con tutti i partecipanti a questo processo" sulla base di "alcuni risultati accettabili. Non siamo noi a rifiutare i negoziati, ma loro" ha affermato Putin. "Penso che stiamo agendo nella giusta direzione, stiamo proteggendo i nostri interessi nazionali, gli interessi dei nostri cittadini, la nostra gente" ha aggiunto il leader del Cremlino in cui ha fatto presente che secondo lui non ci si stia avvicinando a "una linea pericolosa". E ancora: "Semplicemente non abbiamo altra scelta che proteggere i nostri cittadini". È l'ora della resa?