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Crisi, Amazon annuncia il taglio di diecimila posti di lavoro

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Amazon sta valutando il taglio di circa 10mila posti di lavoro. Lo riferisce il New York Times secondo cui i licenziamenti potrebbero scattare subito. I tagli, riferisce il quotidiano citando fonti vicine al dossier, si concentreranno nel settore dei devices, tra cui l’assistente vocale Alexa, oltre che nella divisione retail e nelle risorse umane. L’azienda non ha voluto commentare l’indiscrezione. Il numero totale dei licenziamenti, scrive il New York Times, «rimane fluido». Ma se dovesse rimanere intorno ai 10mila rappresenterebbe circa il 3% dei dipendenti "corporate" di Amazon, un po' meno dell’1% della sua forza lavoro globale di oltre 1,5 milioni di persone, calcolando anche i lavoratori a ore.

 

 

 

Negli ultimi mesi, Amazon ha già chiuso o ridotto una serie di iniziative, tra cui "Amazon Care", il suo servizio di assistenza sanitaria primaria e urgente che non è riuscito a raccogliere un numero sufficiente di clienti. Fine corsa anche per "Scout", il robot per le consegne a domicilio in formato frigorifero, che impiegava 400 persone, e per "Fabric.com" che ha venduto articoli per il cucito per tre decenni. Da aprile a settembre, l’azienda ha ridotto il numero di dipendenti di quasi 80mila unità, intervenendo principalmente sul personale a ore. A settembre Amazon ha bloccato le assunzioni in diversi team minori. A ottobre ha rinunciato a coprire più di 10mila posizioni aperte nella sua attività principale di vendita al dettaglio. Due settimane fa, infine, ha congelato le assunzioni in tutto il gruppo, compresa la divisione cloud computing, per i prossimi mesi.

 

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