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Come Putin giustifica l'invasione Ucraina: "L'Occidente gioca sporco". Il discorso dello Zar

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"L'Occidente vuole detenere il potere, e conduce un gioco sporco e sanguinoso, negando la sovranità degli altri Paesi". "L'espansione della Nato era assolutamente inaccettabile per noi, l'Occidente lo sapeva". È un Putin che alza la testa e prova a ritagliarsi un ruolo nel panorama geopolitico quello intervenuto al Valdai Forum di Mosca. Nella sua retorica contrastante il presidente russo cerca di sferrare gli attacchi all'Occidente, reo di appoggiare la difesa ucraina e colpire la Russia con le sanzioni, ma anche di immaginare un nuovo ordine mondiale multilaterale. "Gli Stati Uniti non hanno nulla da offrire al mondo se non il loro dominio", ha tuonato il capo del Cremlino nel forum di politica estera, paragonando gli occidentali che hanno censurato Dostoevskij ai nazisti che bruciavano i libri. Putin è tornato ad addossare la responsabilità del conflitto agli Stati Uniti, accusandoli di aver ostacolato i negoziati con Kiev: l'Ucraina si è ritirata dai negoziati di marzo con la Russia "per volontà di Washington", ha detto in occasione di un incontro con il presidente della Guinea-Bissau. Nel timore di rimanere sempre più isolato e di non vedere il sostegno incondizionato da parte di Pechino, Putin ha cercato di lanciare più concilianti: "La Russia non si considera un nemico dell'Occidente", ha sottolineato nella convention di Mosca, auspicando che "il dialogo con l'Occidente tradizionale" possa fornire "un contributo al mondo multipolare". "I paesi occidentali e i nuovi centri di un ordine mondiale multipolare dovranno prima o poi avviare un dialogo paritario su un futuro comune, prima accadrà, meglio è".

Per il Cremlino la soluzione è una sola: riportare Kiev sotto la sua influenza. "L'unico garante della sovranità dell'Ucraina può essere solo la Russia, che l'ha creata", ha sentenziato lo zar. Mentre a Mosca non è piaciuto il tentativo del presidente francese, Emmanuel Macron, di coinvolgere il Papa in un tentativo di mediazione. "Macron tende una mano verso il Vaticano con una richiesta di mediazione per un accordo di pace, e con l'altra emette fatture e firma un ordine per fornire armi alla zona di conflitto al regime di Kiev", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri. Pechino, invece, prova a tendere la mano. La Cina è disposta a collaborare con gli Stati Uniti per trovare il modo di andare d'accordo a vantaggio di entrambi, ha affermato il presidente cinese. "La cooperazione tra Pechino e Washington - ha detto Xi Jinping in un messaggio - aiuterà ad aumentare la stabilità e nel mondo e aiuterà a promuovere la pace e lo sviluppo mondiale".

  

A Kiev la parola pace è ancora lontana. La Russia potrebbe sferrare un attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia tale da farla esplodere per poi incolpare l'Ucraina, stando a quanto riferisce lo stato maggiore delle forze armate ucraine. Accusa che Mosca definisce "un delirio". Putin smentisce anche di voler ricorrere all'arma nucleare: "La Russia non ha bisogno di un attacco nucleare contro l'Ucraina, non avrebbe un senso né a livello politico né a livello militare", ha sottolineato Putin. Intanto, durante la notte le forze russe hanno lanciato nuovi attacchi sulle regioni di Kiev e Zaporizhzhia, mentre a Kharkiv è stata scoperta un'altra fossa comune con almeno 17 corpi di persone, civili e militari.