guerra senza fine

Controffensiva Ucraina, la Russia evacua i civili da Kherson

Il fulcro dell'attesissimo incontro di Astana fra Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan non è il conflitto in Ucraina ma il gas. Di quanto sta accadendo fra Mosca e Kiev i due leader "non hanno discusso" taglia corto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. L'argomento cardine dei 90 minuti di bilaterale è stato invece quello dell'energia dove la Russia ha deciso di giocare il 'jolly' per ingolosire Ankara. La proposta di Putin è quella di creare un hub del gas in Turchia dove "regolare con calma i prezzi a un livello normale, di mercato, senza sfumature politiche". La Russia definisce la Turchia la via "più affidabile" per il gas naturale verso l'Ue e, allo stesso tempo, annuncia vari arresti di presunti "sabotatori" che avevano intenzione di danneggiare il gasdotto Turkish Stream in territorio russo. I buoni propositi espressi dal 'sultano' di Ankara prima dell'incontro relativi al "fermare lo spargimento di sangue" e alla "pace attraverso la diplomazia" restano quindi nel cassetto. Stesso destino per la proposta di colloqui a cinque tra Federazione Russa, Stati Uniti, Francia, Germania e Gran Bretagna sull'Ucraina. "Non so chi lo abbia proposto, lo abbiamo letto sui giornali. Non abbiamo mai sentito un'opzione del genere dalle labbra di Erdogan, taglia corto Yury Ushakov, aiutante del presidente russo.

Se Putin con Erdogan preferisce parlare di energia la partita diplomatica si gioca tramite messaggi sibillini di Mosca a Washington. Nessun incontro Putin-Biden in preparazione, nemmeno al G20 di Bali, ma se dall'Occidente, e in particolare dagli Stati Uniti dovessero arrivare "proposte serie e concrete" allora la Russia è "pronta a prenderle in considerazione", dice il ministro degli Esteri, Sergey Lavrov. Parole a cui fanno eco quelle di Dmitry Peskov. "L'operazione militare speciale continua per consentirci di raggiungere i nostri obiettivi che non cambiano ma rimaniamo aperti ai negoziati", spiega. La pensa diversamente Volodymyr Zelensky secondo cui la diplomazia è lo strumento "più potente" ma solo quando le armi "non funzionano". Per il leader di Kiev la Russia "rifiuta deliberatamente qualsiasi dialogo reale e vuole parlare solo la lingua del terrore".

  

Sul campo infine le forze armate russe continuano i bombardamenti sulle infrastrutture ucraine in tutto il Paese. L'ultima ad essere colpita è una base militare nella regione di Leopoli. Se i russi attaccano dal cielo sulla terraferma l'avanzata dei militari di Kiev va avanti. I successi si registrano soprattutto nella regione di Kherson dove l'amministrazione filorussa locale esorta i civili "che lo desiderano" a evacuare verso altre regioni "per proteggersi dai missili" chiedendo aiuto alla Russia per effettuare l'operazione. Mosca annuncia che organizzerà l'assistenza dei partenti ma è un'altra dimostrazione che la controffensiva ucraina continua a fare progressi.