tragico incidente

Zimbabwe, scappa dall'elefante e finisce in bocca al coccodrillo. Una fine orribile

Alessandra Zavatta

Per sfuggire a un elefante si tuffa nel fiume e un coccodrillo gli "mangia" un braccio e una gamba. Vittima del tragico incidente è un pescatore dello Zimbabwe, Winders Sianene, 34 anni. Proprio per cercare pesci migliori si è recato a Mlibizi, lungo le coste dello Zambesi, il fiume che più a valle forma le famosissime Cascate Vittoria scoperte dall'esploratore scozzese David Livingstone.

Giunto sulla riva, Sianene è stato caricato da un elefante. Per scappare ha pensato bene di gettarsi in acqua, dove difficilmente il pachiderma sarebbe entrato. Ma così facendo è caduto in bocca ad un ferocissimo coccodrillo che gli ha prima strappato la gamba sinistra e poi ha ingoiato il braccio sinistro. Nonostante il dolore, l'uomo ha iniziato a lottare con l'animale. "Sapevo che i coccodrilli hanno una lingua molto sensibile e schiacciandola gli fa male e così ho iniziato a spingerla contro il palato con il braccio che mi aveva preso", racconta il pescatore al giornale dello Zimbabwe Sunday News. "Ho spinto con tutta la forza che potevo e l'ho costretto a vomitare il braccio. Poi ho iniziato a gridare".

  

Le urla strazianti dell'uomo sono state sentite dagli abitanti di un vicino villaggio che sono accorsi in suo aiuto e hanno cacciato il coccodrillo. Sianene è stato quindi accompagnato all'ospedale di Mpilo dove i medici sono stati costretti ad amputargli sia la gamba sinistra tranciata dall'alligatore sia il braccio che il pescatore ha costretto il coccodrillo a risputare. Troppo gravi le ferite riportate, impossibile riattaccarlo.

"Mentre lottavo con quel rettile gigantesco il dolore era atroce - ricorda lo sfortunato Winders - ma la voglia di vivere era più forte e mi sono battuto fino alla fine". L'incidente, seppure insolito, non pare sia così raro. L'Autorità per la gestione dei parchi e della fauna selvatica dello Zimbabwe ha più volte scoraggiato gli abitanti del villaggi dall'andare a pescare lungo fiumi e laghi proprio perché infestati da coccodrilli. A quanto sembra il "consiglio" non sempre viene ascoltato.