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Nord Stream, soldati Nato in Norvegia: gli Alleati si muovono

Dopo gli incidenti ai gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 nel Mar Baltico il governo della Norvegia ha accettato l'aiuto militare di Francia, Germania e Gran Bretagna per proteggere i suoi gasdotti e le sue installazioni petrolifere. Ad annunciarlo è stato il premier Jonas Gahr Stoere nel corso di una conferenza stampa. "Stiamo discutendo con i nostri alleati per aumentare la presenza nelle acque norvegesi e abbiamo accettato contributi tedeschi, francesi e britannici" spiega il primo ministro. "Comprendo che le persone siano preoccupate per le possibili conseguenze della situazione nel Mar Baltico e per la possibilità che qualcosa di simile accada negli impianti di petrolio e gas".

  

L'allarme legato ai danni subiti dai gasdotti resta altissimo. Per Putin sarebbero conseguenza del sabotaggio degli "anglosassoni" e secondo una lettera inviata all'Onu da Danimarca e Svezia sarebbero stati provocati da "cariche di centinaia di chili di tritolo". Le perdite hanno provocato un'enorme nube di metano che ha fatto registrare emissioni di gas serra notevolmente superiori alla media. La nube si è estesa sopra Svezia e Norvegia e sul nord-Europa.

Le correnti potrebbero spingerla verso il Mediterraneo e l'Italia ma, come assicurato a LaPresse da Antonello Pasini, fisico climatologo del Cnr e docente di Fisica del clima all'Università di Roma Tre, non c'è "nessun pericolo per la salute perché la concentrazione di gas è troppo bassa".

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