propaganda russa

Russia, Zakharova scatenata, chi tira in ballo: "Referendum legittimi anche per gli italiani"

Giada Oricchio

“I referendum in Ucraina legittimi anche per gli italiani”. Maria Zakharova, scatenata nella propaganda russa, tira in ballo e ringrazia osservatori italiani, tedeschi, lettoni e venezuelani.

La portavoce del ministro degli Esteri Sergej Lavrov, ha reso noti su Telegram i risultati dei referendum svolti dal 23 al 27 settembre nelle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporozhye in merito all’ingresso nella Federazione Russa. “La stragrande maggioranza dei votanti 99,23% nel DPR; 98,42% nella LPR; il 93,11% nella regione di Zaporozhye e l'87,05% nella regione di Kherson hanno sostenuto l'idea di unirsi alla Russia. L'affluenza è stata: 97,5% nel DPR; 92,6% nella LPR; nella regione di Zaporozhye 85,4% e nella regione di Kherson 76,9%.”.

  

Un plebiscito secondo Zakharova che accusa il governo del presidente Zelensky di aver sparato sui civili per intimorirli e impedire il corretto svolgimento del voto: “Nonostante le provocazioni del regime di Kiev, che ha emesso ordini criminali per infliggere massicci colpi di artiglieria su luoghi affollati, le persone non hanno avuto paura e hanno espresso la propria volontà. I risultati parlano da soli: i residenti di Donbass, Kherson e Zaporozhye non vogliono tornare alle loro vite precedenti e hanno fatto una scelta consapevole e libera a favore della Russia”.

Nel lungo post, Zakharova ha riscritto la storia con il chiaro intento di ribadire che il presidente russo Vladimir Putin è stato costretto all’operazione speciale di liberazione: “Non tutti in Ucraina hanno accettato il colpo di stato a Kiev nel febbraio 2014, a seguito del quale le forze nazionali radicali sono salite al potere, scatenando un sanguinoso massacro di dissidenti nel sud-est del Paese. Nemmeno la firma degli accordi di Minsk, approvata da una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha salvato la situazione.

La popolazione del Donbass è stata sottoposta per otto anni a uno sterminio sistematico e cinico. Il logico risultato della politica antipopolare perseguita dal regime di Kiev è stata la decisione dei residenti di Donbass, Kherson e Zaporozhye di cercare protezione dalla Russia”. Ma ecco la parte più sconcertante del delirante report: “I referendum si sono svolti nel pieno rispetto delle norme e dei principi del diritto internazionale – ha scritto la politica -. Il popolo del Donbass e dell'Ucraina meridionale ha esercitato il suo legittimo diritto all'autodeterminazione in conformità con la Carta delle Nazioni Unite, i Patti internazionali sui diritti umani del 1966, l'Atto finale di Helsinki della CSCE del 1975, nonché il parere della Corte di Giustizia del 22 luglio 2010, a conferma del fatto che una dichiarazione unilaterale di indipendenza da parte di una parte di uno Stato non viola alcuna norma di diritto internazionale. Anche osservatori internazionali provenienti da Italia, Germania, Venezuela, Lettonia e altri paesi (per un totale di 133 persone) hanno riconosciuto i risultati come legittimi. Ringraziamo esperti stranieri, blogger, giornalisti, rappresentanti di organizzazioni pubbliche per il loro coraggio, onestà e obiettività”.

Entro venerdì, Putin annuncerà l’annessione, ma l’Onu ha già fatto sapere che ritiene “illegali” i referendum farsa, mentre gli USA presenteranno una risoluzione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite contro il voto. Nelle scorse settimane, il governo di Kiev, grazie anche alle armi occidentali, ha lanciato una controffensiva vincente contro l’invasore riconquistando gran parte dei territori occupati dalle truppe russe. Putin ha reagito proclamando la mobilitazione parziale (a breve sarà decretata la legge marziale), minacciando di far ricorso all’arma nucleare e promuovendo i referendum per l’annessione di alcune regioni ucraine alla Federazione russa (ha vinto il sì con il 90% dei voti). Dunque, il conflitto è su un piano sempre più inclinato.