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Ucraina, al via i referendum. La minaccia di Mosca: i futuri attacchi saranno alla Russia

Al via i referendum nei territori occupati dalla Russia in Ucraina. Dopo il voto e l'eventuale annessione, il Cremlino considererà i nuovi territori come parte integrante della Federazione russa l'applicazione della relativa Costituzione. Nelle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, così come nelle regioni di Zaporizhzhia e Kherson, sono iniziati i referendum sull’ingresso nella Federazione russa considerati dagli osservatori occidentali una vera e propria farsa voluta da Mosca per dare una parvenza di legalità all’invasione del Paese confinante. Le votazioni - spiega la RIA Novosti - proseguiranno per 5 giorni. «Oggi alle 8 ora di Mosca è iniziato il processo per lo svolgimento di un referendum sull’adesione alla Federazione Russa della Repubblica popolare di Donetsk. Le votazioni si svolgono nella forma precedentemente stabilita in tutto il territorio della Repubblica di Donetsk, controllato dalle autorità della repubblica», ha dichiarato Vysotsky Vladimir, presidente della commissione elettorale locale. A sua volta, la presidente dell’omologo organismo dell’autoproclamata Repubblica di Lugansk, Elena Kravchenko, ha detto ai giornalisti che alle 8 tutti i seggi elettorali sul territorio hanno iniziato a funzionare. Ce ne sono 461 in totale, e «tutte le schede sono state consegnate».

 

  

 

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Nel frattempo, però, russi costringono, con gruppi armati, gli abitanti delle regioni ucraine occupate a votare nel referendum per l’annessione alla Russia. Lo ha detto il sindaco di Lugansk in esilio, Sergey Haidai, secondo quanto riporta il Guardian. «Secondo le informazioni di cui disponiamo, gli occupanti stanno creando gruppi armati che vanno a bussare alle porte delle case per costringere la gente a partecipare al cosiddetto referendum», ha affermato Haidai in un post su Telegram sostenendo che alcune persone «saranno automaticamente licenziate» dal proprio datore di lavoro se non votano.

E non hanno tardato ad arrivare neppure vere e proprie minacce da parte del Cremlino sul proseguimento della guerra in Ucraina. Dopo un esito positivo dei referendum per l’annessione, la Russia «assolutamente» considererà i tentativi dell’Ucraina di riprendere il Donbass e altri territori come un attacco a suoi territori. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Peskov ha precisato che dopo una decisione di aderire alla Federazione russa «immediatamente entrerà in vigore la Costituzione russa in relazione ai territori». «Se c’è un atto di ingresso di questi territori nella Federazione Russa, di conseguenza, le disposizioni pertinenti della nostra Costituzione funzioneranno già".