gran rifiuto

Guerra Russia-Ucraina: a marzo c’era l’accordo per la pace. Il no di Putin e il retroscena sulla Nato

La guerra tra Russia e Ucraina poteva finire dopo pochi giorni, precisamente ad inizio marzo. A rivelarlo è la Reuters in un lungo articolo che svela numerosi retroscena sul conflitto. Dmitry Kozak, il principale emissario di Vladimir Putin per la questione dell’Ucraina, aveva annunciato al leader del Cremlino di aver trovato un accordo provvisorio con Kiev che avrebbe soddisfatto la richiesta russa di tenere l'Ucraina fuori dalla Nato. Putin ha però rifiutato la proposta e ha proseguito con la sua campagna militare. Secondo Kozak l’intesa faceva venir meno la necessità per la Russia di perseguire un'occupazione su larga scala dell’Ucraina, ma, nonostante il precedente appoggio ai negoziati, Putin, quando gli è stato presentato l'accordo di Kozak, ha deciso che le condizioni negoziate dal suo emissario non erano sufficienti e che a quel punto aveva ampliato i suoi obiettivi includendo l'annessione di ampie porzioni di territorio ucraino, oltre al non voler avere la minaccia della Nato al confine.

 

  

 

Il risultato, racconta la Reuters, è che alla fine non si è arrivati alla fumata bianca per la pace. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha smentito la ricostruzione: “Tutto ciò non ha assolutamente alcuna attinenza alla realtà. Non è mai successa una cosa del genere. È un'informazione assolutamente errata”. Kozak invece non ha risposto alle richieste di commento. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, ha affermato che la Russia ha usato i negoziati come paravento per preparare l'invasione, ma non ha risposto a domande sulla sostanza dei colloqui né ha confermato che era stato raggiunto un accordo preliminare. La spinta a finalizzare l'accordo è avvenuta subito dopo l'invasione russa del 24 febbraio. Nel giro di pochi giorni Kozak era riuscito ad ottenere l’ok dell’Ucraina sui principali termini richiesti dalla Russia e ha raccomandato a Putin di firmare l’accordo, sul quale gli era stata data carta bianca.

 

 

“Tutto è stato cancellato. Putin ha semplicemente cambiato il piano in corso d’opera", ha dichiarato una delle fonti vicine alla leadership russa. Anche se Putin avesse accettato il piano di Kozak, rimane incerto se la guerra sarebbe finita. Reuters non è stata infatti in grado di verificare in modo indipendente che il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy o alti funzionari del suo governo fossero impegnati nell'accordo. Kozak, 63 anni, è un fedele luogotenente di Putin da quando lavorava con lui negli anni '90 nell'ufficio del sindaco di San Pietroburgo. Già nel 2020 lo Zar lo aveva incaricato di condurre colloqui con le controparti ucraine sulla regione del Donbas. Ora, a sei mesi dall'inizio della guerra, Kozak rimane al suo posto di vice capo di gabinetto del Cremlino, ma non si occupa più del dossier Ucraina. "Kozak non si vede da nessuna parte", la notizia svelata da una delle fonti.