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Tagadà, per colpa di Volodymyr Zelensky niente pace: serve dare una via di uscita a Vladimir Putin

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Qual è la strada che porta alla pace tra Ucraina e Russia? È lunga e tortuosa. Questo almeno è il pensiero di Gastone Breccia, insegnante di storia bizantina e storia militare antica all'Università di Pavia, ospite della puntata del 2 aprile di Tagadà, talk show pomeridiano di La7 condotto nell’occasione da Alessio Orsingher: “Nessuno - specifica il professore - può dire ad un paese sovrano che è stato invaso ‘concedi ufficialmente al nemico una parte del tuo territorio’. Gli Usa non hanno interesse ad una conclusione rapida delle ostilità, che comporta una cessione di territorio da parte dell’Ucraina. Per arrivare alla pace è necessario offrire una via di uscita a Vladimir Putin, bisogna permettergli di salvare la faccia con i suoi concittadini, con il suo governo. Come può salvare la faccia dopo aver scatenato una guerra senza avere qualcosa in più in mano rispetto a quello che già aveva il 24 febbraio scorso?”.

 

 

“Non so - va avanti il discorso dell’esperto - che cosa possa essere questo qualcosa in più, forse un codominio su Mariupol e sulla fascia costiera, un qualcosa che non preveda il passaggio di sovranità tout court alla Russia, potrebbe essere un allargamento della zona del Donbass già in mano ai separatisti con delle garanzie sul loro auto-governo. Tante cose possono essere sul campo e sul tavolo delle trattative. Certo - conclude Breccia - la posizione di Volodymyr Zelensky è legittima dal punto di vista del capo dello Stato ucraino, ma chiude la possibilità di una soluzione pacifica ed immediata”.

 

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