alto rischio

Guerra Ucraina, incendi e danni a Chernobyl: l'Ue corre ai ripari contro le minacce chimiche

Luca De Lellis

L’invasione russa che sta dilaniando l’Ucraina prosegue senza soluzione di continuità. E più la guerra va avanti, più aumentano i timori di un possibile attacco nucleare della Russia di Putin sul territorio europeo. Gli attacchi nelle vicinanze della zona adiacente alla centrale nucleare di Chernobyl effettuati dall’esercito di Mosca questa notte non fanno altro che certificare la validità di questa disastrosa possibilità. “Lievi aumenti delle concentrazioni di cesio nell'aria sono state rilevate a Kiev e in due centrali nucleari" si legge sul profilo Twitter dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea). "Ma non hanno posto problemi significativi a livello di radiazioni.” Anche il direttore dell’Aiea ha affermato di essere “gravemente preoccupato” per la sicurezza degli impianti nucleari”, sostenendo l'assoluta indispensabilità di una prevenzione di un incidente nucleare.

L’Unione Europea vuole evitare di trovarsi impreparata come già accaduto con la pandemia da Covid-19. Con l’incremento del pericolo di disastri nucleari, Bruxelles si sta muovendo per spingere gli Stati membri a rifornirsi di pillole di iodio e altri farmaci che possono essere utilizzati a tutela delle persone esposte alle eventuali radiazioni. Stefan De Keersmaecker, portavoce della Commissione europea, confermando indiscrezioni uscite sul Financial Times, ha cercato di placare le voci asserendo un enorme impegno profuso dall’Ue per escludere questa possibilità: “La Commissione europea lavora per aumentare il livello di preparazione alle minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari. È un lavoro che precede l’attacco all’Ucraina.”

  

Tuttavia, grazie al lavoro dei vigili del fuoco, dopo momenti di grande apprensione, è arrivata la notizia che gli incendi in una foresta vicina alla centrale nucleare di Chernobyl sono sotto controllo. Un pericolo scampato, per ora.