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Covid, disperazione in India e boom di morti: cadaveri gettati nel fiume Gange

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India nel caos a causa del Covid. Nelle ultime 24 ore nel paese si sono registrati 311.170 nuovi contagi da Coronavirus e più di 4mila morti. Gli ultimi dati arrivano mentre sale il timore per una diffusione del contagio anche nelle aree rurali dove vi sono poche infrastrutture sanitarie. La nuova ondata di infezioni che si è diffusa in aprile nelle grandi città ha portato al collasso gli ospedali. Ma ora vi sono sempre più notizie di persone che si ammalano nei villaggi, con i corpi dei morti che vengono buttati nel Gange o sepolti sulle rive del fiume sacro. L'esercito indiano, in collaborazione con le ferrovie, si sta preparando per allestire ospedali da campo nelle zone più vulnerabili, riferisce l'emittente Ndtv. Il 70% degli 1,3 miliardi di abitanti dell'India vive nelle zone rurali.

 

 

La polizia indiana sta contattando gli abitanti dei villaggi nel nord dell’India per indagare sul ritrovamento di corpi sepolti in tombe di sabbia poco profonde sulle rive del fiume Gange. La polizia, a bordo di barche e jeep con altoparlanti portatili, sta chiedendo alle persone di non gettare i corpi nei fiumi. Venerdì, le piogge hanno portato alla luce i rivestimenti in tessuto dei cadaveri sepolti sulla riva del fiume a Prayagraj, una città nello stato di Uttar Pradesh. 

 

 

Un portavoce del governo statale ha negato i resoconti dei media locali secondo cui più di 1.000 cadaveri di vittime del Covid sarebbero stati recuperati dai fiumi nelle ultime due settimane. Ma altri dicono che le morti per Covid nelle campagne sono in aumento. Ramesh Kumar Singh, un membro di Bondhu Mahal Samiti, un’organizzazione filantropica che aiuta a cremare i corpi, ha detto che il numero di morti è molto alto nelle zone rurali e che i poveri hanno gettato i corpi nel fiume a causa del costo esorbitante dei riti funebri e della carenza di legna. Il costo della cremazione è triplicato fino a 15.000 rupie (210 dollari). Una vera emergenza sanitaria.

 

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