fine anno

Deroghe e spostamenti. L'Europa salva il brindisi

Carlantonio Solimene

Oltre al danno la beffa. Non solo un significativo numero di italiani sarà costretto a trascorrere le feste natalizie chiuso in casa e lontano dai propri cari. Ma, se qualcuno dovesse accendere la televisione, potrebbe imbattersi nelle immagini provenienti dal resto d’Europa e assistere a scene molto più movimentate. Perché le limitazioni imposte dai vari governi nei giorni clou delle festività saranno più tenui. Soprattutto dal punto di vista del coprifuoco, delle cene con i familiari e degli spostamenti.
Una premessa: non sarà un Natale come gli altri neanche in Francia, Germania o Spagna. E non potrebbe essere altrimenti, con un virus che ha solo minimamente allentato la sua presa. Eppure le deroghe non mancano, a differenza di quanto accade in Italia, dove il governo Conte ha deciso di stringere ulteriormente i bulloni dei divieti proprio a ridosso del Natale nonostante un quadro epidemico in miglioramento (in poche settimane tutte le Regioni dovrebbero trovarsi in fascia gialla).
Emmanuel Macron, ad esempio, ha previsto delle significative eccezioni proprio per le sere del 24 e del 31 dicembre. Se dal 15 entrerà in vigore il nuovo coprifuoco che comincerà alle 21, il «tutti a casa» sarà eccezionalmente sospeso proprio nelle sere della vigilia di Natale e di Capodanno. Sarà possibile, dunque, brindare in strada senza dover esibire autocertificazioni di sorta, anche se il presidente della Repubblica continua ad appellarsi ripetutamente alla «prudenza» dei francesi. I suoi concittadini, però, saranno liberi di muoversi in tutto il Paese e di rincongiungersi con i propri cari, sebbene siano attese alcune limitazioni del numero dei commensali. Da metà mese riapriranno cinema e teatri mentre per gli impianti sciistici bisognerà aspettare almeno gennaio. La condizione imposta da Macron è che il Paese scenda sotto i cinquemila contagi al giorno. L’altro ieri in Francia erano ancora circa 13mila.
In Spagna Pedro Sanchez non rinuncerà al coprifuoco, ma alla vigilia di Natale e Capodanno scatterà soltanto tra l’1.30 di notte e le 6 del mattino. Il brindisi di mezzanotte, insomma, è salvo. Ci si potrà spostare attraverso il Paese per incontrare i propri parenti (e nella casistica non rientrano solo i legami di sangue) e, in quanto al numero dei commensali, il governo iberico si limiterà a forti raccomandazioni. Massimo in sei a tavola a dicembre, con una deroga fino a dieci persone per il 24 e il 31.
Ancora in via di definizione le misure in Germania, dove sta andando in scena un braccio di ferro tra il governo centrale e i vari Lander simile per certi aspetti a quello tra il premier Conte e i presidenti delle Regioni. Angela Merkel è più rigorista, i governatori locali vorrebbero briglie un po’ più sciolte. In ogni caso la Germania ha già rinunciato ai tradizionali e amatissimi mercatini natalizi e, a differenza dell’Italia, manterrà i ristoranti chiusi almeno fino alla fine dell’anno. Gli spostamenti nel Paese saranno in ogni caso consentiti e se normalmente gli incontri privati tra familiari e conoscenti sono ammessi fino a un massimo di cinque persone (gli under 14 non si contano) nel periodo natalizio questo numero salirà a dieci ospiti di due nuclei familiari diversi. Brindisi sì, spettacoli pirotecnici no: la Cancelliera ha infatti vietato i fuochi d’artificio. In quanto agli impianti sciistici, Berlino è tra le Capitali europee che sta spingendo per ottenere una linea comune e rinviare le aperture a gennaio.
Anche in Gran Bretagna le decisioni definitive non sono ancora state prese. Negli scorsi giorni il premier Boris Johnson ha preannunciato al Paese un Natale di sacrifici, indorando la pillola con la promessa di un periodo pasquale migliore anche grazie all’inizio della campagna vaccinale in anticipo sul resto d’Europa. Quello che è trapelato è, in ogni caso, un quadro più roseo rispetto a quello italiano: a Natale sarà permesso riunire fino a tre nuclei familiari, per il periodo compreso fra il 23 e il 27 dicembre, sia in casa che all’aperto. Anche la mobilità attraverso il Paese non subirà limitazioni.
Per trovare un quadro simile all’Italia occorre spostarsi in Polonia, dove si potrà trascorrere il Natale solo con i familiari più stretti e non ci si potrà spostare nel Paese né andare all’estero. Chiusura almeno fino a gennaio per bar e ristoranti, didattica a distanza per le scuole. A leggere le misure, il presidente Andrzej Duda sembra essersi ispirato proprio alle scelte di Roma. Ma il paragone potrebbe non piacere a Conte...