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Coronavirus, picco di casi in Francia e record di contagi in Germania

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L'Europa si riscopre assediata dal coronavirus. Molti Paesi nel Vecchio continente hanno assistito al moltiplicarsi delle infezioni in un contesto più ampio che vede il trend dei contagi risalire. Ancora numeri allarmanti in Francia, dove per il secondo giorno consecutivo è stata superata la soglia delle 13mila infezioni. Nello specifico, sono stati 13.498 i casi in un giorno, quasi 300 in più rispetto al bilancio precedente. In Germania sono stati quasi 2.300 i nuovi casi nelle ultime 24 ore, secondo il Robert Koch Institut, per 270mila contagi complessivi. Si tratta del numero più alto da aprile, mentre il picco maggiore raggiunto in un giorno, di circa 6mila casi, risale al periodo tra fine marzo e inizio aprile. L'andamento delle infezioni, dopo una prima battuta di arresto, è risalito a luglio e si è attestato intorno ai 2mila ad agosto. Tuttavia, dietro il numero crescente, ci sarebbe anche l'aumento, in parallelo, della capacità del Paese di effettuare i test. Per quanto riguarda i decessi, ne sono stati calcolati altri 6, facendo salire il totale a 9.384.

La situazione non migliora nel Regno Unito: a un giorno di distanza dell'annuncio da parte del premier Johnson di una seconda ondata, sono stati conteggiati 4.422 casi nelle ultime 24 ore (100 in più rispetto a ieri), dato che non si sfiorava dall'8 maggio. Nonostante le cifre siano tutt'altro che confortanti, non sono mancate le contestazioni a Londra, dove centinaia di manifestanti si sono radunati a Trafalgar Square per protestare contro le misure di lockdown e in generale le restrizioni imposte dalla pandemia, come il divieto di raduno in più di sei persone. Tra dimostranti e forze dell'ordine si sono registrati attimi di tensione, mentre la polizia ha riferito di "sacche di ostilità e focolai di violenza contro gli ufficiali".

Manifestazioni anche a Bucarest, dove in centinaia, fra cui molte famiglie con bambini, sono scesi in piazza contro il distanziamento sociale e l'uso obbligatorio delle mascherine nelle scuole. Anche in Romania il numero di nuovi casi è aumentato negli ultimi giorni, con un record di 1.713 contagi a inizio settimana e di altri 1.333 ieri. Al centro della contestazione il presidente, Klaus Iohannis, e il primo ministro, Ludovic Orban, e il convincimento espresso dai partecipanti al corteo che le restrizioni adottate contro la pandemia siano paragonabili a forme di repressione messe in atto durante il regime comunista e nazista. Cifre preoccupanti sono emerse anche in Polonia, dove sono stati segnalati 1.002 casi in 24 ore, portando il totale nel Paese a quota 78.330.

Una nota positiva arriva dall'Austria. "Dalla prospettiva che abbiamo oggi ci si aspetta che nella prima metà del 2021 non solo sarà trovato il vaccino ma sarà anche approvato e utilizzato in Europa", ha fatto sapere il cancelliere Sebastian Kurz ricordando che l'obiettivo rimane quello di "prevenire un secondo lockdown".

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