Il coronavirus viaggia nell'aria. Perché l'Oms ha sbagliato, la lettera degli scienziati
Duecentotrentanove scienziati firmano una lettera per chiedere all'Organizzazione mondiale della sanità di chiarire al pubblico che il contagio avviene da droplet e da aerosol: non solo tramite le gocce 'grandi' di saliva emesse con tosse o starnuti, ma anche con quelle minuscole della respirazione, che resterebbe sospese nell'aria soprattutto negli spazi chiusi e poco aerati. L'Oms ritiene che il dibattito sull'aerosol sia aperto e manchino le prove, ma gli scienziati lo contestano.
Dalla Cina arriva poi un nuovo allarme: in Mongolia interna è stato registrato un sospetto caso di peste bubbonica. Le autorità hanno ordinato alla popolazione di non uccidere animali selvatici, tra cui le marmotte, e di inviare ai medici chiunque abbia febbre o altri segnali d'infezione. La peste è fatale nel 90% dei casi, se non curata, soprattutto con alcuni specifici antibiotici. L'ultima epidemia di peste bubbonica è stata nel 2009 in Cina, quando varie persone morirono nella cittadina di Qinghai, sull'altopiano del Tibet.