EMERGENZA CORONAVIRUS

Pompeo attacca ancora la Cinae sgrida l'Europa: "Mi ha deluso"

Alessandro Austini

Se fosse stata «trasparente» all’inizio dell’epidemia di coronavirus a Wuhan, «la Cina avrebbe potuto impedire la morte di centinaia di migliaia di persone». Lo ha detto Mike Pompeo in una conferenza stampa oggi a Washington puntando ancora il dito contro Pechino accusandola di non aver condiviso le informazioni sul virus e di non volerle condividere neanche adesso. Gli Stati Uniti - ha detto ancora il segretario di Stato - hanno presentato «molte richieste formali» alla Cina per ottenere i dati. Ma Pechino, ha proseguito, «si rifiuta di condividere informazioni di cui abbiamo bisogno per tenere al sicuro la popolazione». Non si tratta di stabilire «colpe», si è difeso ancora Pompeo, ma della «necessità effettiva di salvare vite di cittadini statunitensi». Con 1,2 milioni di casi confermati e 71mila morti gli Stati Uniti sono il Paese più duramente colpito dal Covi19. Ma la Cina - ha concluso - «continua con la sua opacità». Poi la stoccata all'UE: «Mi ha deluso che l’Unione Europea non abbia chiesto più trasparenza alla Cina nel corso della recente conferenza dei donatori di Bruxelles». Pompeo da giorni sostiene che esistano «prove sostanziali che il virus sia nato nel laboratorio di Wuhan». Lo ha ribaditi pure oggi: «Non ci sono certezze sull’origine del coronavirus, ma prove significative».