Siria

Accordo tra Turchia e Stati Uniti per il cessate il fuoco di 120 ore

Augusto Parboni

Turchia e Stati Uniti hanno concordato un "cessate il fuoco" in Siria per 120 ore. Lo ha annunciato Mike Pence parlando da Ankara dopo i lunghi colloqui al palazzo presidenziale con la leadership turca a più di una settimana dall’avvio della contestata operazione militare della Turchia nel nord della Siria, la terza dal 2016. Pence ha avuto un incontro a porte chiuse con Recep Tayyip Erdogan, andato avanti per un’ora e quaranta minuti, come hanno confermato i media ufficiali turchi. Poi, dopo il faccia a faccia, sono iniziati i colloqui estesi alle delegazioni. "Grandi notizie dalla Turchia... milioni di vite saranno salvate!". Lo ha scritto su Twitter il presidente Usa Donald Trump. La Turchia, ha spiegato Pence, acconsente a una pausa nell’offensiva per consentire il ritiro delle forze curde. E il presidente Usa Donald Trump revocherà le sanzioni imposte alla Turchia dopo il cessate il fuoco in Siria. Intanto anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto sugli scontri in Siria. Una telefonata molto diretta e franca, a tratti anche tesa, durante la quale il premier ha infatti fatto presente al presidente Recep Tayyip Erdogan quanto l’Italia ritenga inaccettabile un’azione miliare unilaterale con conseguenze devastanti sulla popolazione civile e sui risultati della lotta all’Isis. Questi i toni del colloquio telefonico, durato oltre un’ora, tra Conte ed Erdogan avvenuto questa mattina. Il premier ha ammonito sui rischi per la stabilità dell’intera regione e sulle conseguenze per la Siria, proprio ora che si intravedeva una possibile via d’uscita politica alla crisi con la creazione del Comitato costituzionale. La telefonata è avvenuta prima degli incontri di Erdogan con la delegazione americana guidata dal vice presidente Mike Pence, al termine dei quali è stato annunciato un cessate il fuoco la cui portata è ancora tutta da decifrare. "Qualcosa tuttavia comincia a muoversi", sottolineano fonti informate, secondo le quali le pressioni internazionali, la conversazione di oggi con Conte e nei giorni scorsi con altri leader europei, e le sanzioni americane potrebbero aver avuto un primo effetto.