emergenza nazionale

Trump non molla sui migranti: "Serve il muro"

Silvia Sfregola

"Abbiamo bisogno di sicurezza al confine". Il presidente americano Donald Trump resta fermo sulla volontà di costruire un muro al confine con il Messico, che sostiene fermerà l'ingresso dei migranti non autorizzati. Sul muro è imperniata la crisi che ha portato allo shutdown parziale delle attività del governo federale: Trump vuole a tutti costi che 5,7 miliardi di dollari siano destinati a finanziare la barriera, i democratici rifiutano e non cedono. Dopo che ieri, mercoledì, il presidente ha lasciato un incontro con i Dem sbattendo i pugni sul tavolo, va direttamente alla frontiera dove ha in programma di incontrare la comunità locale di McAllen e agenti di confine. Durante il viaggio verso la località, ha anche usato Twitter per annunciare che "a causa dell'intransigenza dei democratici" e "dell'importanza della sicurezza per il nostro Paese, annullo rispettosamente il mio importante viaggio a Davos per il Forum economico mondiale". Fuori dalla Casa Bianca, il repubblicano ha detto di nuovo che il muro è necessario per fermare il crimine. "Se non c'è una barriera d'acciaio o un muro di qualche tipo - forte, potente - ci saranno traffico di esseri umani, droghe filtreranno attraverso il confine, le gang entreranno", ha affermato il magnate. Ma i democratici non sono d'accordo: il muro, dicono, non risolverà i veri problemi dell'immigrazione statunitense e non è altro che un trucchetto di Trump per accontentare la base più a destra di sostenitori. Trump ha alzato la pressione sul Congresso, rifiutando di firmare le proposte di bilancio che non prevedessero il finanziamento al muro, così centinaia di migliaia di dipendenti federali sono a casa senza paga da tre settimane, tra cui controllori del traffico aereo e della Guardia costiera. Con l'incancrenirsi dello stallo, ha poi ripetuto più volte la minaccia di aggirare il Congresso dichiarando l'emergenza nazionale. "Se non facciamo un accordo, penso sarebbe molto sorprendente" se non lo facessi, ha ribadito, "non sono pronto a farlo, ma se dovrò, lo farò". Gli analisti pronosticano la sua decisione sarebbe probabilmente portata in tribunale, perché andrebbe oltre le prerogative presidenziali, quindi il muro sarebbe nuovamente bloccato. Tuttavia, la situazione darebbe al presidente copertura politica con la sua base: potrebbe dire di aver fatto di tutto per raggiungere l'obiettivo. A quel punto, Trump potrebbe metter fine allo shutdown.