dopo il g7 in canada

Trump attacca Trudeau e ritira la firma dall'accordo

Carlo Antini

Si è chiuso con un colpo di scena il G7 in Canada. "Ho dato istruzioni di non appoggiare il documento finale del G7", scrive su Twitter il presidente degli Stati Uniti. Dopo due giorni di trattative ad alta tensione, Donald Trump ha ritirato la firma dal documento congiunto definendo il premier canadese Justin Trudeau "un disonesto e un debole". "Noi canadesi siamo gentili, siamo ragionevoli, ma non ci faremo maltrattare" è la frase pronunciata da Trudeau che ha fatto infuriare Trump. Il vertice si conclude quindi con una rinnovata minaccia di guerra commerciale globale. Donald Trump tira in ballo i "dazi sulle auto che invadono il mercato americano". In viaggio verso Singapore per il vertice con Kim Jong Un, dall’Air Force One il presidente Usa ha postato su Twitter l'annuncio shock: gli Stati Uniti non firmeranno le decisioni prese dai sette leader delle potenze industrializzate. La rottura con gli alleati potrebbe avere conseguenze imprevedibili. Il premier del Canada, Justin Trudeau, in conferenza stampa a Charlevoix, ha criticato i dazi su acciaio e alluminio decisi da Trump contro Canada, Messico ed Europa. Tariffe che il premier Trudeau definisce "un insulto" per i canadesi, perché motivate dal presidente Usa con ragioni di "sicurezza nazionale". "Ho detto direttamente al presidente americano che i canadesi non lasceranno facilmente che gli Usa vadano avanti con tariffe significative contro la nostra industria dell'acciaio e dell'alluminio. E non lasceranno che questo avvenga per presunti motivi di sicurezza nazionale", ha affermato Trudeau.