ELEZIONI

L'Austria vira a destra, vince Kurz

Silvia Sfregola

L'Austria si sposta a destra. Sebastian Kurz, leader del partito conservatore Övp, si appresta a diventare il nuovo cancelliere: con i suoi 31 anni il più giovane leader alla guida di un Paese europeo. Cresce anche la formazione di estrema destra Fpö, di Heinz-Christian Strache, con cui Kurz potrebbe formare una coalizione. Ma stando alle proiezioni pare che il secondo posto resti quello dei socialdemocratici del partito Spö, guidato dal cancelliere uscente Christian Kern. Per stabilire con certezza l'attribuzione di secondo e terzo posto, tuttavia, bisognerà attendere il completamento del conteggio, e in particolare il calcolo dei voti via posta. Le proiezioni dell'istituto Sora, con l'86,2% dei voti conteggiati, danno l'Övp in testa al 31,6%; a seguire i socialdemocratici al 26,9% e poi l'Fpö al 26%. Dai dati emerge dunque quanto sia in bilico l'attribuzione del secondo posto, considerando anche che la proiezione ha un margine di errore dello 0,8%. L'Fpö non raggiunge il risultato record del 26,9% che ottenne nel 1999, ma ha comunque una buona possibilità di tornare al governo per la prima volta dopo oltre 10 anni: con socialdemocratici e conservatori ai ferri corti, infatti, la formazione di ultradestra sarà probabilmente l'ago della bilancia. Il suo leader Strache tuttavia, che in campagna elettorale ha accusato Kurz di avere rubato e plagiato le idee del suo partito, si è rifiutato di lasciarsi trascinare subito: "Ogni cosa è possibile", ha dichiarato alla tv Orf. "Siamo contenti di questo grande successo e una cosa è chiara: circa il 60% della popolazione austriaca ha votato per il programma dell'Fpö", ha aggiunto. E lo stesso Kurz ha voluto lasciarsi diverse possibilità aperte: "Mi piacerebbe di certo formare un governo stabile. Se questo non sarà possibile ci sono altre opzioni", ha detto alla stessa emittente, chiarendo che intende parlare con tutti i partiti presenti in Parlamento ma che prima aspetterà il conteggio dei voti per corrispondenza, che comincia domani. Assumendo il pugno duro contro l'immigrazione, Kurz ha di fatto sottratto all'Fpö il suo vero cavallo di battaglia, che aveva spinto sull'onda della crisi migratoria in Europa. In un'Austria che è stata via di passaggio per i migranti diretti in Germania e che nel 2015 ha accolto richiedenti asilo pari a circa l'1% della sua popolazione (composta da 8,7 milioni di persone), la strategia sembra avere funzionato: entrambi i partiti, cioè sia l'Övp che l'Fpö hanno migliorato il loro risultato rispetto alle ultime elezioni parlamentari dl 2013. "Grazie mille per la fiducia. Oggi non è un trionfo sugli altri, ma un'opportunità per il cambiamento. Ci assumiamo la responsabilità con grande umiltà", ha dichiarato Kurz, che senza rivelare quale sia la sua propensione per i colloqui di coalizione ha detto che "il nostro obiettivo è lavorare con tutti gli altri per il nostro Paese". Kurz, nominato leader del suo partito solo a maggio, è stato attento a mantenere aperte le opzioni di coalizione, ma ha chiesto di porre fine all'attuale alleanza con i socialdemocratici che era al governo, portando appunto alle elezioni anticipate di oggi. E ha promesso di scuotere la politica austriaca, dominata da decenni da coalizioni fra Spö e Övp. Nonostante questo suggerisca che per una coalizione intenda rivolgersi al partito anti-islam Fpö, è anche vero che Kurz ha ventilato l'ipotesi di cambiamenti di leadership nei partiti perdenti, alludendo possibilmente alla volontà di lavorare con i socialdemocratici se il cancelliere Kern venisse rimosso dalla leadership del partito a vantaggio del ministro della Difesa Hans Peter Doskozil. Kern, tuttavia, dopo la diffusione dei primi risultati ha chiarito che non ha intenzione di lasciare l'incarico di leader del partito: "Ho detto che resterò in politica per 10 anni e ne mancano ancora nove", ha detto alla tv Orf.