ESCALATION DI MINACCE

Corea del Nord: quattro razzi pronti per colpire Guam a metà agosto

Katia Perrini

La Corea del Nord svilupperà intorno alla metà di agosto il piano per lanciare quattro missili a raggio intermedio contro il territorio americano di Guam, che poi verrà presentato al leader Kim Jong Un che a sua volta deciderà se procedere. Lo rende noto l'agenzia di stato nordcoreana Kcna. "I missili Hwasong-12 saranno lanciati dalla Kpa (l'esercito popolare coreano) e attraverseranno il cielo sopra le province giapponesi di Shimane, Hiroshima e Koichi", ha dichiarato il generale Kim Rak Gyom, comandante della forza strategica Kpa. "I missili voleranno per 3.356,7 chilometri per 1,065 secondi e colpiranno le acque a 30-40 chilometri da Guam", ha aggiunto. Ogni giorno una nuova provocazione e un rimpallo di minacce tra l'America e la Corea del Nord. E mentre la tensione interviene la Russia. Che spera gli Stati Uniti eviteranno qualsiasi mossa che provochi la corea del Nord verso azioni pericolose, mentre "una soluzione militare non è un'opzione in alcun modo". Così l'ambasciatore russo alle Nazioni unite, Vassily Nebenzia. E intanto il Giappone ha fatto sapere di essere in grado di intercettare gli eventuali missili nordcoreani lanciati contro l'isola di Guam. Lo ha annunciato parlando a una commissione parlamentare il ministro della Difesa nipponico Itsunori Onodera, citato dall'agenzia di stampa Kyodo, ribadendo che Tokyo sarebbe autorizzata a colpire un missile diretto contro il territorio americano se fosse giudicato una minaccia per l'esistenza stessa del Giappone. Washington ha quindi ribadito che userà "misure appropriate" per proteggere gli Stati Uniti dalle minacce della Corea del Nord. Lo ha dichiarato Sebastian Gorka, viceassistente del presidente americano Donald Trump parlando alla Bbc radio. "Donald Trump è stato inequivocabile - ha spiegato - utilizzerà qualsiasi misura appropriata per proteggere gli Stati Uniti e i suoi cittadini". "Noi - ha aggiunto - non telegrafiamo i nostro scenari futuri e le nostre reazioni. Se mostri ai giocatori intorno a un tavolo la tua mano a poker, è una pessima idea nella geopolitica".