L'ATTACCO A LONDON BRIDGE

Londra, identificati gli attentatori. Corbyn: "May si dimetta"

Silvia Sfregola

Khuram Shazad Butt e Rachid Redouane. Si chiamavano così due dei tre assalitori responsabili dell'attacco avvenuto a Londra nella notte fra sabato e domenica. A diffondere nomi e foto è stata la polizia britannica, facendo sapere che sta invece ancora lavorando per stabilire l'identità del terzo attentatore e chiedendo a chiunque abbia informazioni sui responsabili e sui luoghi che frequentavano di contattare le autorità. Intanto, a tre giorni dal voto anticipato nel Regno Unito, in programma per l'8 giugno, l'attacco di Londra ha fatto irruzione nella campagna elettorale, che è ricominciata oggi dopo lo stop legato proprio all'attentato. L'attacco piomba sul voto È polemica fra la premier britannica Theresa May e il candidato laburista Jeremy Corbyn: la leader dei Tories è finita nell'occhio del ciclone per la riduzione del numero di poliziotti in Inghilterra e Galles di circa 20mila unità durante i suoi sei anni da ministra dell'Interno, dal 2010 al 2016. I primi strali sono arrivati dal sindaco di Londra, Sadiq Khan, laburista: "È un fatto che negli ultimi sette anni noi come città abbiamo perso 600 milioni di sterline dai nostri bilanci. Abbiamo dovuto chiudere stazioni di polizia, vendere edifici della polizia e abbiamo perso migliaia di membri dello staff di polizia", ha detto. Poi l'affondo del leader laburista Jeremy Corbyn, che ha detto di sostenere le richieste di dimissioni avanzate a May proprio per questo motivo. Lei, dal canto suo, si è limitata a rispondere che i bilanci dell'anti-terrorismo sono stati protetti e che la polizia ha i poteri necessari. Le indagini Con il procedere delle indagini emergono nuovi dettagli sui contorni dei fatti di Londra. Entrambi i terroristi identificati abitavano a Barking, nella zona est della capitale. Butt, 27 anni, era un cittadino britannico nato in Pakistan, ed era sposato con figli; la polizia fa sapere che era noto all'agenzia di spionaggio MI5 ma che "non c'erano informazioni di intelligence che suggerissero che stava pianificando l'attacco"; inoltre era comparso in un documentario di Channel 4 sugli estremisti islamisti legati al religioso in carcere Anjem Choudary. Rachid Redouane invece, 30 anni, usava anche il nome Rachid Elkhdar, non era noto alla polizia e aveva sostenuto di essere marocchino e libico. Diffusi i nomi di due dei tre killer La diffusione delle identità dei due assalitori è giunta in serata, dopo che stamattina erano comparse soltanto alcune indiscrezioni sulla stampa locale. Il Times aveva riportato che uno dei tre terroristi, di origine pakistana, aveva provato a reclutare bambini per l'Isis e le forze dell'ordine avevano ricevuto denunce sulla sua radicalizzazione. Inoltre l'emittente irlandese Rte aveva riferito che un attentatore, di origine marocchina e sposato con una donna scozzese, aveva un documento d'identità irlandese e aveva vissuto per un periodo a Dublino, ma non ci sono conferme ufficiali di quale sia la sua identità; sempre secondo Rte la moglie è stata arrestata dalla polizia britannica. In serata il premier irlandese, Enda Kenny, intervistato dalla stessa emittente durante una visita a Chicago, ha confermato che uno dei tre assalitori aveva vissuto per un periodo in Irlanda. La ricostruzione dell'attacco Scotland Yard ha fornito la seguente ricostruzione: i tre assalitori sabato sera alle 22.08 hanno prima investito i passanti sul London Bridge con un van bianco Renault preso in affitto; poi, lasciato il veicolo, si sono diretti verso il Borough Market e hanno accoltellato numerose persone, prima di essere uccisi dalla polizia (che conferma di averli neutralizzati otto minuti dopo avere ricevuto la prima chiamata di emergenza). Il bilancio complessivo è di sette morti e 48 feriti, 18 dei quali restano in condizioni critiche. Fra i morti ci sono un cittadino francese e una canadese, e il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian ha confermato che ci sono otto suoi connazionali feriti e due che risultano dispersi. In serata una veglia per le vittime è stata organizzata nel parco Potters Fields, vicino al London City Hall, non lontano dal London Bridge. Stamattina una serie di perquisizioni erano state effettuate nella zona est di Londra e la polizia ha fatto sapere che al momento sono 12 le persone fermate in relazione all'attacco (7 donne e 5 uomini). In Gran Bretagna allerta rossa Intanto May, dopo avere presieduto stamattina la riunione del comitato di emergenza Cobra, ha dichiarato che il livello di allerta per la minaccia terroristica nel Regno Unito resta al livello "severe", cioè il secondo per gravità in una scala di cinque. "Significa che un attacco terroristico è altamente probabile" ha affermato May garantendo tuttavia tramite il suo portavoce che le autorità locali stanno lavorando a stretto contatto con la polizia per garantire la sicurezza nelle elezioni di giovedì 8 giugno con "robusti piani" in vigore da settimane.