Praga, muore ambasciatore palestinese dopo esplosione in casa

L'ambasciatore palestinese in Repubblica Ceca, Jamel al-Jamal, è morto a seguito di un'esplosione avvenuta nella sua casa di Praga. Al momento dello scoppio, fa sapere il ministero degli Esteri palestinese, il diplomatico stava spostando una vecchia cassaforte, ma non è chiaro come fossero finiti lì degli esplosivi. Con lui c'erano i familiari. Jamel al-Jamal era inizialmente rimasto gravemente ferito ed è stato trasportato nell'ospedale militare di Praga, dove era in coma farmacologico e poi è morto. L'ambasciatore aveva 56 anni. A seguito dell'esplosione è stata trasportata in un altro ospedale una donna di 52 anni in stato di shock, ma non è stata diffusa la sua identità. La polizia ha perquisito l'abitazione e il numero uno Martin Cervicek, parlando alla tv di Stato, ha detto che non è stato trovato nulla che lasci pensare che l'ambasciatore sia stato vittima di un attacco terroristico. Inoltre il ministro degli Esteri palestinese, Riad Malki, esclude l'ipotesi dell'omicidio. Raggiunto da Associated Press, il ministro spiega che la cassaforte non veniva aperta da almeno 30 anni ed era stata recentemente trasferite da una vecchia sede dell'ambasciata. «L'ambasciatore ha deciso di aprirla e dopo che l'ha aperta pare che sia avvenuto qualcosa all'interno ed è scoppiata», ha detto Malki ad Associated Press. Non è chiaro dove sia stata la cassaforte in questi 30 anni; durante la Guerra fredda l'Olp ha mantenuto una presenza in molti Paesi del blocco orientale. L'appartamento in cui è avvenuta l'esplosione si trova nel quartiere Suchdol di Praga. L'abitazione si trova in un nuovo complesso che include anche la nuova ambasciata, che non è stata ancora aperta. In quella residenza l'ambasciatore palestinese aveva trascorso solo due notti. Al-Jamal aveva assunto l'incarico l'11 ottobre e aveva presentato le sue credenziali al presidente della Repubblica Ceca, Milos Zeman.