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«In Egitto serve un governo subito»

Premier e capo della Farnesina esprimono «grande preoccupazione» per le violenze

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Fine delle violenze e transizione rapida e inclusiva. È l'auspicio del premier italiano e del suo ministro degli Esteri, che ieri si sono incontrati per discutere la situazione in Egitto. Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha ricevuto Emma Bonino a Palazzo Chigi per un aggiornamento sugli sviluppi in corso in Medio Oriente, anche alla luce della recente visita compiuta in Israele e nei Territori dell'Autonomia Palestinese. «Con riferimento alla situazione in Egitto - hanno fatto sapere da Palazzo Chigi - è stata espressa grande preoccupazione. Da parte italiana si auspicano l'immediata fine di ogni violenza e l'avvio di una transizione rapida e inclusiva». «La situazione in Egitto è preoccupante e bisogna lanciare messaggi ripetuti di moderazione ad una parte e all'altra - ha sottolineato il ministro degli Affari Esteri. Il capo della Farnesina è in partenza per una missione nel Golfo nel corso della quale incontrerà i vertici istituzionali di Kuwait e Oman. Non c'è molto altro da fare che «tenere i contatti con gli altri esponenti della Regione», ha detto Bonino. L'Egitto, secondo il ministro, deve essere consapevole di essere vicino ad un punto di «non ritorno». «Il movimento sceso in piazza in Egitto - ha infatti sottolineato la responsabile della Farnesina - è molto composito, abbastanza acefalo, con moltissime componenti. La controreazione dei Fratelli Musulmani scatenata dagli arresti è altrettanto preoccupante. Noi cerchiamo di far passare un messaggio di consapevolezza che siamo sull'orlo del non ritorno». Per il segretario del Pd «h fatto bene il Governo italiano a esprimere preoccupazione, perché la situazione può sfuggire di mano e sfociare in una sorta di guerra civile». Per Guglielmo Epifani, «la via maestra è la democrazia, bisogna tornare a votare in Egitto ed è - aggiunge Epifani - questa l'azione che il nostro Governo deve svolgere, perché c'è il rischio che nell'area del Mediterraneo si crei troppa instabilità». Ieri sera il ministro degli Esteri è arrivata in Kuwait, prima tappa di una missione che si concluderà lunedì in Oman. Obiettivo delle due visite è incrementare gli scambi e gli investimenti e discutere temi caldi come il conflitto siriano e gli ultimi sviluppi in Egitto. Accompagnata da una folta delegazione di imprenditori italiani, Bonino cercherà di aprire nuove strade alle nostre aziende nella regione. Con un elevato reddito pro-capite (32.530 euro) e un Pil aumentato del 7,9% nel 2012 e che, secondo le stime, raggiungerà nel 2013 i 177,782 mld di euro,il Kuwait gode di ottimi rapporti con l'Italia ed è particolarmente interessato al «made in Italy» e alle imprese delle grandi infrastrutture e del settore edilizio.

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