Scarcerati i due fratelli di Ariel Castro

CLEVELAND Pedro e Onil Castro, i due fratelli di Ariel, l’uomo accusato di rapimento e stupro nella vicenda della segregazione per 10 anni di tre ragazze a Cleveland, sono stati scarcerati. I due, che non erano stati incriminati, si trovano adesso in una località sconosciuta ai media. Erano stati arrestati lunedì con l’ex autista di scuolabus, ma la polizia di Cleveland aveva successivamente spiegato di «non aver trovato alcun elemento per concludere che (Onil e Pedro Castro) siano coinvolti o sapessero alcunché delle donne tenute prigioniere dal fratello Ariel. Il procuratore della contea di Cuyahoga Timothy McGinty, incaricato della pubblica accusa, chiederà la pena di morte per Ariel Castro nel processo in cui, finora, questi è l’unico imputato. Per lui è stata stabilita una cauzione complessiva di 8 milioni di dollari. «Ovviamente è stato difficile accettarlo. Conoscevamo soltanto un Ariel, il mio dolce nipote. Era una persona dolce, felice, un musicista. Non avevamo la minima idea della seconda persona che c'era dentro di lui». Così Julio Castro, uno zio di Ariel Castro. Delle tre giovani donne tenute segregate per un decennio da Ariel Castro a Cleveland, una soltanto non è tornata a casa perché ricoverata in ospedale: Michelle Knight, la maggiore, quella che fu sequestrata per prima. Da quando è stata liberata, non ha ancora incontrato la madre né la nonna: non le vuole vicino, perché loro credevano che fosse scappata e lei si è sentita abbandonata. Appena saputo che era salva, entrambe hanno preso un aereo dalla Florida, per tornare nell’Ohio a farle visita. Invece «non l'abbiamo ancora vista», ha detto Deborah Knight, la nonna. «Su sua richiesta. Non vuole farsi vedere dalla famiglia».