Mercati in crisi

Due banche Usa travolte dai crediti inesigibili. Crollano le Borse europee

Gabriele Laganà

Una metà seduta in altalena per i principali mercati azionari europei. A Milano l’indice Mib è arrivato a perdere oltre il 2%. Male anche Londra dove il FTSE 100 ha perso l'1,5%, il Dax tedesco il 2%, l'Ibex spagnolo lo 0,8% e il Cac 40 francese l'1,5%. Nell’ultimo periodo, però, le Borse europee hanno limato le perdite, riuscendo a recuperare terreno. Le perdite registrate in Europa fanno seguito a quelle di Wall Street avvenute ieri. Come un effetto domino della chiusura negativa dei mercati americani ne hanno risentito anche quelli asiatici. Il Nikkei giapponese ha chiuso in calo dell'1,6% mentre l'Hang Seng di Hong Kong ha perso il 2%. In questo scenario di incertezza e pessimismo gli investitori si sono rivolti ai beni rifugio per eccellenza: l'oro. Il metallo prezioso ha raggiunto un nuovo record di 4.378 dollari (3.262 sterline) l'oncia, mettendo a segno un guadagno settimanale di quasi l'8,5%, il più grande dalla crisi finanziaria del 2008.

Ma cosa ha provocato questi scossoni? Notizie che sono arrivate ieri dagli Usa: due banche regionali statunitensi hanno dichiarato di essere rimaste esposte a milioni di dollari di prestiti inesigibili e presunte frodi. Zions Bancorporation, un istituto di credito con sede nello Utah, ha dichiarato che avrebbe cancellato 50 milioni di dollari su due prestiti, e la Western Alliance, con sede a Phoenix in Arizona, ha dichiarato di aver avviato un procedimento legale per un prestito inesigibile del valore stimato di 100 milioni di ddollai. Le azioni della prima sono crollate di oltre il 10%, mentre quelle di Western Alliance Bancorp sono scese di oltre il 9%. 

  

Si sono riaffacciati così i dubbi sulla tenuta del sistema. La conseguenza è stata che sui mercati è scattata l'avversione al rischio. "Sebbene si sia trattato di una vicenda apparentemente isolata, riguardante due banche con una capitalizzazione di mercato inferiore a 10 miliardi di dollari ciascuna, l'evento ha inevitabilmente suscitato paragoni con la crisi bancaria regionale seguita al crollo della Silicon Valley Bank (SVB) nel 2023", ha affermato Jim Reid, analista di Deutsche Bank. Ciò, ha proseguito Reid, ha “sollevato interrogativi più ampi sui potenziali problemi di qualità del credito dopo un lungo periodo di tassi elevati ed espansione del credito privato". Secondo l’analista i mercati erano particolarmente cauti riguardo a un effetto domino, poiché i problemi affrontati dalle due banche sono seguiti al fallimento del creditore automobilistico subprime Tricolor il mese scorso. Ora non resta che aspettare le quotazioni dei titoli a Wall Street. Da quel mercato si capirà se la paura è già stata superata oppure no.