i danni della guerra

L’inflazione schizza alle stelle, il Pil frena la crescita e ora il rischio di recessione è concreto

La guerra in Europa frena la crescita del Pil nell’eurozona, fa schizzare l’inflazione e apre uno scenario di incertezza che nelle previsioni peggiori, tra cui rientra il blocco della fornitura di gas russo, si piomberebbe nella recessione. L’entusiasmo della ripresa post-Covid è ormai un ricordo che appartiene al passato pre-invasione russa dell’Ucraina. Il presente, amaro, lo tracciano i numeri delle previsioni economiche di primavera presentate oggi dalla Commissione europea. I numeri: nel 2022 la crescita del Pil sia nell’eurozona che nell’Ue è stata rivista al 2,7% (rispetto al 4%) e al 2,3% per il 2023, rispetto al 2,8% stimato nelle previsioni d’inverno pubblicate due settimane prima della guerra. Vola invece l’inflazione: passa dal 4,6% di fine 2021 al 6,1% del primo trimestre del 2022. Ad aprile ha registrato il massimo nella storia dell’unione monetaria: 7,5%. La stima per il 2022 è al 6,1% (quasi il doppio rispetto alle previsioni di febbraio che calcolavano un 3,5%). L’anno prossimo dovrebbe scendere al 2,7%. 

 

  

 

Il taglio delle stime è ancora più netto per l’Italia che nel post-pandemia aveva guidato la ripresa. La crescita del Pil italiano dovrebbe fermarsi al 2,4% nell’anno in corso per poi ridursi all’1,9% nel 2023. Nelle previsioni invernali, Bruxelles aveva stimato un aumento dell’economia tricolore al 4,1% nel 2022 e al 2,3% nel 2023. La guerra costa al Bel Paese 1,7 punti percentuali. Il tasso di inflazione dovrebbe salire vicino al 6% quest’anno e raggiungere una media del 2,3% nel 2023. Si prevede inoltre che il deficit pubblico e il debito diminuiranno al 4,3% e al 146,8% entro il 2023, «poiché il sostegno politico correlato alla pandemia verrà gradualmente eliminato, ma rimarrà comunque ad alti livelli».

 

 

Ma mai come in questa fase ogni previsione andrebbe presa con la massima cautela. Lo ammette lo stesso Paolo Gentiloni, il commissario europeo all’Economia che ha il difficile compito di tracciare l’orizzonte economico dell’Unione. «L’invasione non provocata dell’Ucraina da parte della Russia sta causando sofferenze e distruzioni indicibili, ma sta anche pesando sulla ripresa economica dell’Europa», ha spiegato nella conferenza stampa al Berlaymont. «Ma il forte rimbalzo economico dello scorso anno avrà un effetto positivo duraturo sui tassi di crescita quest’anno. Ma ciò non dovrebbe sminuire l’impatto che la guerra sta avendo sulle nostre economie, anche se la forte risposta politica schierata durante la pandemia a livello dell’Ue e nazionale ha rafforzato la nostra resilienza», ha evidenziato. «Ciononostante, le nostre previsioni sono soggette a incertezze e rischi molto elevati e sono possibili altri scenari in cui la crescita potrebbe essere inferiore e l’inflazione superiore a quanto prevediamo oggi. In ogni caso, la nostra economia è ancora in una situazione tutt’altro che normale» ha concluso Gentiloni.