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Allarme inflazione, Draghi apre sul caro bollette

Filippo Caleri

La polemica sul rincaro delle bollette ha tenuto banco anche ieri. Con la politica che ha chiesto in maniera bipartisan un intervento al governo per calmierare i possibili super aumenti. Matteo Salvini in particolare, ma anche Enrico Letta, hanno chiesto un intervento di Draghi per scongiurare gli adeguamenti delle tariffe. Il premier non ha risposto direttamente sul punto ma ha rimarcato come i tempi della transizione ecologica debbano essere «ambiziosi», ma allo stesso tempo «compatibili con le capacità di adattamento delle nostre economie. E lo Stato deve essere pronto ad aiutare cittadini e imprese nell’affrontare i costi di questa complessa trasformazione». Insomma il messaggio Palazzo Chigi lo ha raccolto, ma solo nei prossimi giorni si capirà se gli interventi sui costi indiretti che appaiono nelle bollette possano essere limati per controbilanciare . I tecnici ministeriali sono già al lavoro. E probabilmente una misura arriverà perché l’aumento del 40% della bolletta elettrica potrebbe avere effetti pesanti anche su altri beni di consumo, dalla benzina al pane, per un conto complessivo che potrebbe sfiorare i 1.300 euro a famiglia.

 

  

 

 

 

 

 

Una stangata figlia della scarsità di scorte di gas e della difficoltà nelle forniture provenienti da Russia e Norvegia. Ma anche del minore arrivo di gas liquefatto e dell’aumento del prezzo della Co2. A spiegarlo a LaPresse è stato ieri Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, secondo il quale «c’è meno gas in Europa di quello che sarebbe necessario in questo momento. Le scorte - ha spiegato - sono a livelli minimi per questo periodo dell’anno. Si stima un 20% in meno rispetto alla media. Sono arrivate meno forniture da parte dei nostri fornitori principali, Norvegia e Russia, per questioni di manutenzioni e perché la Russia è in guerra con l’Ucraina. Inoltre, ci sono stati minori arrivi di gas liquefatto che è finito invece sul mercato asiatico dove i prezzi del carbone sono triplicati». A pesare è anche il prezzo della Co2. «È più che raddoppiato. Siamo a 61 euro per tonnellata rispetto ai 25 euro per tonnellata del 2020. Per produrre elettricità in Europa occorre comprare un permesso per emettere Co2 e la disponibilità di questi permessi è diminuita per raggiungere gli obiettivi di taglio dell’anidride carbonica che la Ue si è posta con il Fit for 55». Per calmierare i prezzi dell’energia, secondo Tabarelli è necessario ragionare sul lungo termine. E quindi: «Pensare ad aumentare l’offerta di gas, diversificare l’approvvigionamento, e aumentare la produzione nazionale».

L’autunno si annuncia caldo. E per protestare contro il caro bollette di luce e gas, e i rincari a cascata su prezzi e tariffe, Assoutenti e Movimento Consumatori si preparano a uno sciopero della spesa. «Siamo pronti a organizzare tra fine settembre e l’inizio di ottobre uno sciopero generale della spesa, e una serata al buio, per lanciare un segnale forte al governo. I cittadini, già messi in ginocchio dall’emergenza Covid saranno invitati a non fare acquisti per un giorno».