vacanze amare

Ferragosto rovente anche dal benzinaio: arriva la stangata, prezzi record per verde e gasolio

Filippo Caleri

Anche quest'anno arriva il salasso di Ferragosto: il rincaro della benzina prima della partenza per le ferie. Un pieno amaro e costoso. I prezzi al rifornimento per la verde sono arrivati in media (secondo le ultime rilevazioni del ministero dello Sviluppo economico) a 1,657 euro al litro. Mentre il gasolo torna a quota 1,510.

Un classico, dunque. E dire che questa volta gli automobilisti ci avevano sperato. Si perché nuovi rincari dei prezzi di benzina e gasolio arrivano dopo una settimana di sostanziali ribassi per le quotazioni del petrolio sui mercati internazionali.

  

Lunedì scorso, ad esempio, il barile di greggio americano aveva perso il 4% del valore nel corso delle contrattazioni chiudendo a 65,44 dollari, mentre il Brent ha lasciato sul terreno il 3,9% a 67,94 dollari. A pesare sui ribassi il rafforzamento del dollaro e le preoccupazioni sulla consistenza della ripresa, soprattutto in Cina, oltre a quelle su possibili blocchi alla mobilità legati alla diffusione della variante Delta del Covid.

C'erano dunque le premesse per un periodo di costi per il trasporto calmierati. Non è stato così. La coda dei rincari, prima dello stop di inizio settimana si è scaricata sui listini. Così anche per questo Ferragosto, chi parte, pagherà dazio agli sceicchi e allo Stato. Ecco il conto. Rispetto allo stesso periodo del 2020, la benzina registra un rincaro record del +18,6%, mentre il gasolio costa il 17,6% in più. Tradotto: un pieno di verde costa oggi 13 euro in più rispetto ad agosto dello scorso anno, mentre per un pieno di diesel l'aggravio di spesa è pari a +11,3 euro. Una tendenza alla crescita che si registra dall'inizio dell'anno. Da gennaio i prezzi si sono incrementati del 15%. «Aumenti che si traducono in una vera e propria stangata per le tasche dei consumatori - ha attaccato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - . I rincari alla pompa si traducono in una maggiore spesa, solo per i rifornimenti di carburante, pari a +312 euro annui a famiglia».

Assoutenti è stato molto più diretta: «Sui nuovi rialzi dei carburanti pesano le speculazioni sulle vacanze estive degli italiani, con i listini che alla pompa tornano a salire in concomitanza con l'esodo estivo e le partenze in auto delle famiglie». La partenza per il meritato riposo farà sicuramente dimenticare la bastonata per fare il pieno. In fondo anche i petrolieri hanno un cuore e per far ingoiare la pillola della stangata scelgono un periodo nel quale l'arrabbiatura passa in fretta e cioè appena arrivati in spiaggia. A confermare che di speculazione si tratta è ancora Assoutenti che ha spiegato che: «I nuovi rincari dei prezzi di benzina e gasolio arrivano dopo una settimana di sostanziali ribassi per le quotazioni del petrolio sui mercati internazionali. Questo conferma che i listini alla pompa risentono delle partenze degli italiani, aumentando in modo speculativo in occasione degli spostamenti delle famiglie su strade e autostrade per raggiungere le località di villeggiatura». Ma tranquilli, la batosta ci sarà anche al ritorno. Benzina e diesel più cari portano anche effetti indiretti come l'aumento dei prezzi al dettaglio per una moltitudine di prodotti. Non solo. A settembre arriverà il primo conto dei pesanti rincari delle tariffe luce e gas tornate a livelli pre Covid. L'incremento definitivo è stato del 9,9% per l'elettricità e del 15,3% per quella del gas. Obbligatorio divertirsi ora dunque, perché a settembre saranno dolori.