INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA

Renault caccia il ceo Bolloré. Parigi: "Ora nuova fase con Nissan"

Dario Martini

Renault dà il benservito al suo capo esecutivo. Il cda della casa della Losanga ha deciso di terminare il mandato dell’amministratore delegato Thierry Bolloré "con effetto immediato" e ha assegnato ad interim il suo incarico a Clotilde Delbos, "fino a quando non sarà completato il processo per nominare un nuovo ceo". In una nota il board ha inoltre espresso parere favorevole sulla nomina di Olivier Murguet e Jose Vincente de los Mozos a vice direttori operativi per supportare Delbos nelle sue funzioni. Inoltre il presidente e numero uno del gruppo, Jean-Dominique Senard, assumerà la presidenza del marchio "core" Renault durante questo periodo di passaggio. Bolloré era stato nominato ceo di Renault nel gennaio di quest’anno dopo, succedento a Carlos Ghosn, arrestato con l’accusa di avere nascosto parte propri compensi e di approfittato di beni aziendali a fini personali. Bolloré era considerato il delfino dello stesso Ghosn e, secondo indiscrezioni, si è spesso scontrato con il presidente Senard negli ultimi tempi. Il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, spera che l’uscita del capo esecutivo migliori i rapporti con l’alleata giapponese Nissan. "Vogliamo che l’alleanza entri in una nuova fase con una strategia industriale chiara per affrontare sfide importanti come la guida autonoma e l’auto elettrica", dichiara il ministro in una breve nota per la stampa. Il governo francese detiene il 15% di Renault. Il cda che estromette Bolloré è stato convocato d’urgenza. Proprio Senard, una volta concluso il compito di individuare un nuovo ad per la casa di Yokohama con la scelta di Makoto Uchida al posto di Hiroto Saikawa, avrebbe accelerato i tempi decidendo di chiedere la testa dell’ad in un board che, inizialmente, era previsto per il 18 ottobre. Il conflitto interno, infatti, si stava facendo infuocato. Dopo le indiscrezioni di ieri, Bolloré ha sfogato tuta la sua amarezza in una intervista al giornale francese Les Echos, invitando lo Stato a "non destabilizzare" un "fiore all’occhiello dell’industria francese" con un "colpo di mano" che "è molto inquietante". I mercati sembrano dalla parte dei "congiurati" di Parigi e credono in un miglioramento dei rapporti con Nissan. Infatti, alla Borsa di Parigi il titolo di Renault sale del 2,60 a 53,4 euro. Mentre i francesi tentano di ricucire gli screzi con gli alleati giapponesi, sembra ormai lontanissima la proposta di fusione che era stata avanzata da Fca e che proprio a Yokohama era stata accolta con diffidenza.