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Renco costruirà la nuova centrale elettrica di Yerevan

Davide Di Santo

RENCO ha sviluppato, in collaborazione con il Governo della Repubblica di Armenia, un progetto in partnership pubblico-privata per la progettazione, costruzione e gestione venticinquennale di una centrale elettrica a ciclo combinato da 253 MW a Yerevan (Armenia), da finanziarsi mediante Project Financing. SIMEST, società che con SACE costituisce il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP – ha fatto il suo ingresso nel capitale della RENCO Power Cjsc, newco di diritto armeno del Gruppo pesarese RENCO, attivo come general contractor nei settori dell’energy Oil & Gas e infrastrutture civili ed industriali. Si tratta di un investimento in equity - pari in totale a 12,5 milioni di dollari - che si aggiunge ai vari interventi che il Polo SACE SIMEST ha effettuato in passato in favore dell'azienda pesarese, fornendo garanzie per l'aggiudicazione di commesse in diversi mercati: oltre alla stessa Armenia, anche Mozambico, Kazakistan e Albania. Il progetto è così strutturato nel dettaglio: la centrale, nei pressi della capitale Yerevan, sarà posseduta e gestita dalla società di scopo di diritto Armeno ARMPOWER Cjsc, che verrà capitalizzata per circa 90 milioni di dollari da RENCO Power Cjsc (60%) e da Siemens Project Venture (40%). RENCO ha inoltre concluso l’iter per l’ottenimento di un finanziamento, per circa 160 milioni di dollari, che sarà erogato da un pull costituito da Asian Development Bank, DEG (gruppo KfW) e OFID (Fondo OPEC) sotto il coordinamento dell’International Finance Corporation (IFC, gruppo World Bank). Il Gruppo pesarese, oltre a esercitare il ruolo di sviluppatore e co-finanziatore del progetto, sarà impegnato in qualità sia di Epc Finance che di Epc Contractor nella realizzazione dell’intera opera, potendo contare per la fornitura dell’apparecchiature principali sulla capacità ed esperienza di Siemens AG. La nuova centrale termica, basata sulle ultime e più avanzate tecnologie Siemens, contribuirà quindi ad aumentare l'efficienza della produzione di energia elettrica, a ridurre i costi del gas naturale e le emissioni di gas serra. Il progetto è il più grande intervento “green field” in project finance della storia della Repubblica di Armenia e riveste un’importanza strategica per il Paese, considerando che due terzi dell'elettricità prodotta in Armenia è generata da combustibili importati e che la produzione di energia è principalmente ottenuta con l’utilizzo di centrali termiche a bassa efficienza energetica ormai obsolete.