NOMINA A RISCHIO

Bankitalia, sì alla mozione del Pd contro Visco

Silvia Sfregola

La Camera ha approvato, con 213 sì, la mozione del Pd per "rafforzare la vigilanza" da parte di Bankitalia sugli istituti di credito. Il dem Giovanni Sanga, parlando in Aula, ha spiegato che "non partecipiamo alla discussione relativa ai nomi" del prossimo governatore della Banca d'Italia, ma "chiediamo al Governo che venga identificata la figura che il Governo ritiene più idonea e autorevole affinché Bankitalia possa godere della fiducia dei cittadini e dell'Europa". Prima del voto a Montecitorio, Matteo Richetti, responsabile della comunicazione Pd, aveva sottolineato che "il Pd non entra nel merito di una decisione che compete al Governo e al premier, ma non si può sottrarre dal giudizio e la mozione traccia la necessità di aprire una fase nuova. Il "con chi lo si fa" spetta al Governo deciderlo, non diamo un'indicazione sul nome ma non ci sottraiamo alla valutazione di un'esigenza che la politica rileva". È un giudizio su Ignazio Visco? "Sulla persona il Pd non entra, ma il Parlamento si esprime su Bankitalia e il Pd chiede una fase nuova", ha risposto Richetti. "Io non ho ruolo in questa vicenda - ha aggiunto in serata il segretario Pd, Matteo Renzi - Sono uno molto rispettoso delle istituzioni penso quindi che il compito appartenga al presidente del Consiglio che si chiama Paolo Gentiloni". "Non ci prendiamo in giro, secondo me tante responsabilità e tanti ruoli, anche dei vertici della Banca d'Italia, devono essere valutati. In questi anni il Pd non è certo responsabile della crisi delle banche, spero che anche gli altri possano dire lo stesso", ha specificato ancora. Boccia invece la mozione Pier Luigi Bersani: "Non puoi buttare in piazza la Banca d'Italia - ha detto -. Il Pd ha tutti gli strumenti per decidere. Non è una questione di legislatura, il Parlamento può e, a parere mio, forse dovrebbe prevedere un meccanismo di nomina che coinvolga le commissioni parlamentari. Se c'è ancora quel regolamento, va rispettato". Critico anche il deputato di Forza Italia Rocco Palese, secondo cui "le responsabilità per quello che non è stato fatto da Governo e maggioranza non possono essere scaricate sul governatore della Banca d'Italia". Palese, intervenendo in Aula, ha detto che "negli Stati Uniti, quando scoppiò la bolla dei derivati, vennero rafforzate le norme sul controllo, mentre quando con la nascita dell?euro abbiamo ceduto la sovranità monetaria del nostro Paese - con conseguenze anche sulle competenze della Banca d'Italia - nulla è stato fatto a livello di nuovi strumenti di controllo che sarebbero stati necessari per una corretta vigilanza?. Vede con favore la mossa di Montecitorio, invece, Enrico Zanetti, segretario di Scelta Civica. ?Noi non abbiamo chiesto le dimissioni del Governatore della Banca d'Italia sulla base di accuse a scatola chiusa inserite nella mozione, ma, di fronte alla naturale scadenza del lungo mandato settennale, riteniamo un avvicendamento fisiologico e una conferma invece patologica", ha dichiarato Zanetti. L'ex viceministro dell'Economia ha ricordato "i dubbi circa l'efficienza dei controlli in questi anni" che sono stati "tali e tanti da indurre il Parlamento, seppure con notevole ritardo, a costituire addirittura una commissione d?inchiesta". "Ci conforta - ha spiegato ancora il segretario di Scelta Civica - che anche nella mozione del Pd si legga, tra le righe, un analogo invito al Governo di non rinnovare l?attuale?. Dopo essere stato "tirato per la giacchetta" tutto il giorno il governatore Ignazio Visco ha lasciato trapelare di essere disponibile a essere audito dalla commissione di inchiesta sulle banche, qualora vi fosse chiamato, sottolineando che il suo operato è sempre stato all'insegna della massima serietà e di intesa con il governo.