Disoccupazione record in Italia Tra i giovani è oltre il 35 per cento

Disoccupazione totale. Il tasso di disoccupazione a marzo è  al 9,8%, in rialzo di 0,2 punti percentuali su febbraio e di 1,7 punti su base annua. È il tasso più alto da gennaio 2004 (inizio serie storiche mensili). Lo rileva l'Istat (dati destagionalizzati e provvisori). Guardando le serie trimestrali è il più alto dal terzo trimestre 2000. Giovani. Il tasso di disoccupazione giovanile  (15-24 anni) a marzo è al 35,9%, in aumento di due punti percentuali su febbraio. È il tasso più alto dal gennaio 2004  (inizio delle serie storiche mensili). Lo rileva l'Istat (dati destagionalizzati e provvisori). Guardando le serie trimestrali è il più alto dal quarto trimestre 1992. Disoccupazione europea. La disoccupazione è aumentata al 10,9% nella zona euro nel mese di marzo rispetto al 10,8% di febbraio e al 9,9% nel marzo 2011: lo ha reso noto oggi Eurostat. In Italia, il tasso è passato dal 9,6% al 9,8%. Nella Ue-27, il dato è rimasto invariato al 10,2% rispetto a  febbraio, ma si mantiene comunque su un livello più elevato rispetto a marzo 2001, quando era al 9,4%. Il Paese con la disoccupazione più alta nella Ue-27 resta la Spagna, al 24,1% (23,8% il mese precedente). Alfano (Pdl). «I dati Istat sono davvero preoccupanti e confermano che la ricetta giusta è quella che noi stiamo proponendo in questo momento in Parlamento, cioè una ricetta per la semplificazione delle regole per le assunzioni e che non complichi la vita a commercianti e artigiani, così come a quegli imprenditori che devono fare occupazione». Fassina (Pd). «I dati drammatici, ma prevedibili e previsti, della disoccupazione resi noti oggi dall'Istat sono l'ennesima conferma del circolo vizioso in atto nella nostra economia come nelle economie dell'area euro. Le previsioni sono, purtroppo, di ulteriore aggravamento. Oramai, dovrebbe essere chiaro che la linea di politica economica imposta dai conservatori all'area euro non funziona». Bonanni (Cisl). «Si sta creando una miscela esplosiva nel paese, tra aumento della disoccupazione, aumento delle tasse, blocco degli investimenti pubblici e privati».