La riforma porterà ancora più tasse

Il percorso parlamentare si annuncia veloce. La riforma del lavoro, incassato il via libera di Pd, Pdl e Udc, accolta con favore anche dalla Cgil che ieri ha sciolto la sua riserva («sull'articolo 18 abbiamo ottenuto un risultato importante» ha detto il segretario Camusso), approda in Senato. E qui il presidente Renato Schifani l'ha trasmessa subito in Commissione Lavoro. La discussione comincerà subito dopo Pasqua, da martedì prossimo. Solo la Confindustria alza le barricate con il presidente Emma Marcegaglia che prospetta addirittura un calo dell'occupazione se la riforma non sarà cambiata. «Mi hanno chiamato molte imprese - ha detto Marcegaglia - dicendomi che questa situazione porta a non rinnovare contratti a termine e a progetto, e accordi con le partite Iva, perchè c'è rischio di contenzioso e abbiamo paura». E sottolinea che «non c'è nessuna certezza che diminuiranno i reintegri e ci saranno più indennizzi». Intanto però nessuna voce si è levata contro l'aumento delle imposte necessaria per consentire il funzionamento della riforma. Il costo del provvedimento è pari a 1,719 miliardi per il 2013, 2,921 miliardi per il 2014, 2,501 per il 2015 per scendere poi a regime negli anni successivi poco sopra i 2 miliardi (dal 2021 a 2,225 miliardi). Queste risorse saranno reperite o rispolverando vecchie imposte, ecco quindi l'aumento della tassa d'imbarco sugli aerei a 2 euro per ogni passeggero, a partire dal primo luglio 2013; o mettendo ancora una volta sotto torchio la casa già abbondantemente tratassata con l'aumento delle rendite catastali e con la reintroduzione dell'Ici sotto le nuove vesti della più pesante Imu. Colpiti i proprietari degli immobili che non applicano la cedolare secca. Sarà ridotto da 15 a 5% lo sconto forfait oggi previsto per chi dichiara con l'Irpef i redditi derivanti dalla locazione di immobili. Per far soldi il ministro Fornero ha anche inventato coperture nuove come la stretta sulle deduzioni dell'Rc auto e il taglio alle deduzioni per le auto aziendali. Ma ci sono anche riduzioni di spese con una cura dimagrante imposta a Inps, Inail e Monopoli. Dal testo emergono anche altre novità come l'esclusione dall'Aspi (l'assicurazione sociale per l'impiego) per quei lavoratori che rifiutano un nuovo lavoro, anche con paga ridotta del 20%. È prevista inoltre l'introduzione di un processo speciale abbreviato per le controversie in materia di licenziamento.