Chi governa le banche italiane non paga la tassa sugli immobili

Le fondazioni bancarie schivano il pagamento dell'Imu. La Commissione Bilancio e Finanze del Senato su parere del Governo ha bocciato un emendamento dell'Italia dei Valori presentato per estendere l'applicazione della tassa sulle proprietà immobiliari anche agli enti nati per detenere le quote azionarie delle banche. Organismi che di fatto controllano i principali istituti bancari del Paese e che esprimono nella maggior parte dei casi chi le deve gestire. Una decisione motivata dal loro status di realtà senza finalità di lucro, associazioni benefiche la cui missione è quella di destinare i dividendi ottenuti dalle banche e dagli investimenti a opere sociali sui territori di appartenenza. Le loro erogazioni vanno a finanziare ricerca, sanità e borse di studio. Fini nobili anche se spesso la loro logica di gestione finisce per rappresentare una camera di compensazione degli interessi dei partiti e delle loro filiazioni. E questo come espressione territoriali ci può anche stare. Quello che ha fatto infuriare i deputati dell'Idv e non solo, è la considerazione che in un momento nel quale la crisi economica picchia duro e le banche hanno ristretto i cordoni della borsa agli imprenditori, l'esenzione dal pagamento dell'Imu passa come un autentico regalo al sistema del credito italiano. Non indenne da critiche generali sulla responsabilità della finanza globale nella fase di incertezza e recessione che attraversa buona parte del pianeta. Un regalo insomma a chi potrebbe comunque partecipare al risanamento del Paese e che stride ancora di più se confrontato con il fatto che, al momento, gli anziani che vivono nelle case di riposo se hanno una casa dovranno pagare l'Imu. Su questo punto la furia di Antonio Di Pietro non si è contenuta. Il leader dell'Idv ha affidato a Twitter la sua ira: «Monti fa pagare l'Imu agli ospizi con aliquota più alta della seconda casa, mentre boccia l'emendamento Idv per l'Imu alle fondazioni bancarie. Vergogna!». Il dl fiscale ha comunque avuto un passaggio sofferto a Palazzo Madama. A parte l'Imu tagliata alle fondazioni, infatti, il passaggio parlamentare ha cancellato la «black list» per i commercianti che non emettono scontrini. Mentre è stata approvata una modifica che fa slittare di un mese l'obbligo di apertura del conto corrente per riscuotere la pensione e sono arrivate le novità sull'Imu. Il decreto fiscale approda in Aula per essere licenziato rapidamente, forse già oggi con, molto probabilmente, un voto di fiducia. In primo piano ci sono anche le dure polemiche del Terzo Polo che chiedeva un'attenzione per ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese, utilizzando come copertura il taglio della spesa pubblica. Un braccio di ferro che si è chiuso male, con il presidente della Commissione Finanze nonché relatore al dl, Mario Baldassarri del Terzo Polo, che ha minacciato denunce «alla Ragioneria e al governo» che, nel dare parere «assolutamente contrario» alle proposte di modifica, secondo Baldassarri ha dato «un giudizio falso e politico». Solo l'ultimo atto di un confronto difficile tra chi, come il Terzo Polo, chiedeva «segnali» per l'economia, magari con un anticipo della riforma fiscale, e chi invece, come il governo, considera questo decreto solo uno strumento di «manutenzione» del settore, o di «bassa cucina», come sarebbe stato detto durante il confronto di queste settimane. Il decreto introduce novità importanti sull'Imu. Intanto fa chiarezza, dopo le preoccupazioni sollevate dai Caf, sull'acconto di giugno: si pagherà con le aliquote di base, poi a dicembre, a seconda del gettito, verranno rideterminate e si pagherà il conguaglio a dicembre. Arriva un alleggerimento della tassa per l'agricoltura e soprattutto per i Comuni montani. Niente Imu poi sulle case dissestate e dunque inabitabili. Sul fronte dell'evasione fiscale marcia indietro invece sulle «liste selettive» dei commercianti che non fanno scontrini. Nella norma iniziale si preveda la possibilità di concentrare su queste liste le attenzioni del fisco. Per la Guardia di Finanza, in funzione della lotta all'evasione fiscale, arriva invece «un piano straordinario» di assunzioni di ispettori. Sarà messo in campo coprendo i posti vacanti di altri settori delle Fiamme Gialle. Per gli enti locali viene stornato 1 miliardo di euro che potranno utilizzare per pagare i debiti ai fornitori. Inoltre le imprese potranno cedere i loro crediti con gli enti locali alle banche. Arriva la norma che corregge la tassazione per le Banche di Credito Cooperativo. Resta un nodo da risolvere: le case affittate a canone calmierato e che con l'Imu hanno perso gli sconti.