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Si alzano i toni della battaglia per il controllo del general contractor Impregilo e che vede contrapposti l'azionista Igli che fa capo alla famiglia Gavio e i costruttori romani Salini (nella foto l'ad Pietro Salini).

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ISalini potrebbero infatti aver già raggiunto una posizione più vicina a quella del primo azionista, in attesa dell'assemblea degli azionisti di Impregilo, in calendario il 3 maggio prossimo. I due azionisti hanno ormai incrociato le sciabole e, come previsto, si giocheranno il futuro del general contractor all'assise del 3 maggio che potrebbe recare un'integrazione agli ordini del giorno per il completo azzeramento del consiglio di amministrazione che risulta in scadenza formale con l'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2012. Entrambe le parti potrebbero decidere di intraprendere iniziative ostili come il lancio di un'opa, ma la vera battaglia si consumerà in presenza degli azionisti e soprattutto dei fondi di investimento che, oltre ad Amber capital e Mckinley capital che hanno quote superiori al 2%, sono presenti numerosi in quote frazionate e divenire determinanti. Il gruppo Salini presenterà il piano industriale relativo a Impregilo il prossimo 23 aprile a Milano. Ma Igli ha alzato la voce. «Non siamo abituati a ricevere ultimatum a mezzo stampa e potremo valutare di difendere Impregilo anche con un'Opa, al momento opportuno nel pieno rispetto degli azionisti e delle autorità di vigilanza» ha detto Bruno Binasco, presidente di Igli.

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