Cairo pensa a Ti Media. Rally del titolo in Borsa

Nonostantele incertezze che circondano il beauty contest delle frequenze, qualcosa nel mercato televisivo italiano sembra in procinto di cambiare. Le quotazioni del titolo di Telecom Italia Media, la controllata Telecom cui fanno capo le televisioni a brand La7 e Mtv Italia, sono state infatti trascinate in alto dalle voci di un imminente ingresso nel capitale della compagnia di Cairo Communication. L'indiscrezione arriva dal quotidiano specialistico Milano Finanza, secondo il quale sarebbe allo studio un'intesa grazie alla quale Cairo, gruppo editoriale e concessionario pubblicitario proprio per La7, otterrebbe il controllo del 15% del capitale di TI Media. La quota del gigante della telefonia Telecom, invece, si abbasserebbe contestualmente dal 77% al 40%. Un cambiamento di assetti che, in sostanza, renderebbe la Cairo Communication il nuovo alleato industriale di Telecom Italia Media per lo sviluppo di La7. Imponenti – spiegano gli analisti di Mediobanca – le dimensioni dell'operazione: ai prezzi correnti, infatti, il 15% di Ti Media potrebbe essere valutato tra i 33 e i 40 milioni di euro. Una cifra sostanziosa, ma comunque a portata della gruppo fondato e guidato dal patron del Torino Urbano Cairo, che gode di una solida posizione di cassa, a quota 59 milioni di euro a fine settembre. La notizia ha avuto il favore della Borsa, e durante la giornata di contrattazioni il titolo è salito dell'8,50%, a 0,16 euro. Altissimo il volume degli scambi effettuati: nella seduta sono passate di mano quasi 8,5 milioni di azioni, una quantità dieci volte superiore alla media quotidiana dell'ultimo mese, che si fermava invece a 826mila pezzi. L'entusiasmo degli operatori, però, non ha contagiato il titolo della Cairo Communication, in leggero calo (-1,23% a 2,89 euro) a fine seduta. A pesare, forse, i dubbi espressi sempre dagli analisti di Mediobanca sulla veridicità dell'indiscrezione riportata dal quotidiano economico milanese. L'ipotesi di un ingresso di Cairo nel capitale di Telecom Italia Media «suona abbastanza singolare e difficile da realizzare», scrivono in una nota gli uomini dell'ufficio analisi di Piazzetta Cuccia. Singolare perché – argomentano – una soluzione del genere non sembra aver mai interessato i vertici di Ti Media: sia l'amministratore delegato Giovanni Stella sia il presidente di Telecom Franco Bernabè che un partner di tipo industriale sarebbe l'opzione migliore per il gruppo televisivo. Inoltre, concludono, l'operazione non corrisponderebbe alla personalità e al modus lavorativo di Urbano Cairo, il presidente e fondatore della concessionaria pubblicitaria che porta il suo nome, noto per preferire un ruolo di primo piano nelle sue avventure imrpeditoriale. L'ingresso di Cairo nel capitale di Telecom Italia Media – scrivono quindi in una nota - «suona abbastanza singolare e difficile da realizzare, visto che Urbano Cairo è solito avere un ruolo diretto nei business in cui investe». Se la veridicità dell'operazione è dubbia, non lo è affatto il valore strategico che assumerebbe per l'attuale concessionaria pubblicitaria di La7. «Certamente - proseguono infatti gli analisti di Mediobanca - per Cairo l'ingresso in TI Media come azionista significherebbe un aumento ulteriore della visibilità del contratto pubblicitario attualmente stretto con La7». Al vantaggio pratico, poi, si aggiunge l'appeal della suggestione creata da un «dream team» che riunisca due degli imprenditori di maggior successo del panorama editoriale e televisivo italiano. «Sarebbe interessante vedere – sottolineano infatti gli analisti di Mediobanca - l'amministratore delegato di Telecom Italia Media Giovanni Stella e Urbano Cairo lavorare insieme: i risultati potrebbero essere brillanti».