Adr:stop dei bagagli a Capodanno. Compagnie aeree sul piede di guerra

Spirano venti di guerra sull'aeroporto di Fiumicino. E il motivo sono i soldi. O meglio i pagamenti di servizi funzionali all'attività delle compagnie aeree che atterrano nello scalo romano. L'oggetto del contendere ha un nome, anzi una sigla, Net 6000, che identifica il nuovo impianto di smistamento bagagli nato per contrastare la piaga delle valigie perse soprattutto nei voli in transito. Le compagnie aeree, e in particolare Alitalia, non pagano o meglio considerano troppo caro il prezzo imposto dall'Enac, l'ente di controllo dell'aviazione civile, per ogni bagaglio trattato dallo sistema (1,87 euro) In realtà la critica è rivolta al metodo utilizzato dall'organo guidato da Vito Riggio che avrebbe imposto un corrispettivo per l'utilizzo del Net 6000 (investimento da 21 milioni di euro per evitare crisi nello smistamento bagagli come quelle del 2009) senza adeguate consultazioni con i vettori. Anche per questo le compagnie avrebbero proposto un ricorso al Tar per dipanare la questione. Nel tira e molla tra compagnie e gestore dell'aeroporto a rimetterci potrebbero essere gli utenti, quelli che per sfuggire alla depressione economica avevano già prenotato un Capodanno esotico. Infatti Adr, dopo avere sollecitato i pagamenti per sei mesi, visto che il prezzo è stato fissato a maggio scorso per remunerare l'investimento fatto, ieri è passata alle vie di fatto, minacciando la serrata, o meglio la chiusura dal primo gennaio prossimo, del nuovo impianto. Con la possibilità concreta di un rientro dalle vacanze traumatico, in fila al nastro di consegna per ore. La cifra del contendere è circa 3 milioni di crediti vantati. Un conto che Alitalia, il principali fruitore del sistema, con una quota che sfiora il 90%, ha deciso di non pagare in attesa di un pronunciamento dell'autorità giudiziaria. La scelta di Adr è stata considerata «irresponsabile», dall'Ibar (associazione che rappresenta 75 vettori nazionali) che ha minacciato di chiedere alle autorità la sospensione o la revoca della concessione pluriennale della gestione dell'aeroporto. Una posizione condivisa dall'Enac che è intervenuta però cercando di mediare. In particolare spiegando che «le compagnie devono pagare» e che il gestore «non ha alcun diritto di interrompere il servizio». «Non accetto serrate», ha avvertito Riggio, evocando «vendette personali» e il ritorno a «un primitivismo che non fa onore al Paese». L'autorità farà «arbitrato fra le due posizioni» assicurando che lo scalo di Fiumicino non chiuderà mentre Alitalia, che ha fatto ricorso con il provvedimento sulla tariffa bagagli, deve pagare nelle more della decisione del magistrato. Oggi ci sarà un faccia a faccia tra Adr e Alitalia. E come «ultimo segnale di disponibilità a trovare una soluzione», Adr ha convocato il Comitato Bagagli composto da Alitalia, gli handler Aviapartner, Globeground, Consulta, Ata-Airport, As-Airport, Flightcare, Aoc e il Comitato Utenti.