Borse nervose Spread in altalena

Giornata ad alto tasso di volatilità e nervosismo sulle piazze finanziarie europee con lo spread tra Btp e Bund in altalena ma sempre a livelli di guardia e il rendimento tornato sopra la soglia del 7%. Le Borse, dopo un'apertura in negativo, sono passate in positivo mancando però il rimbalzo. Euro in calo sotto quota 1,35 dollari. Nessun effetto particolare sull'Ftse Mib la presentazione del nuovo governo di Mario Monti che viaggia poco sotto la parità a -0,3%. Lo spread si riduce, da 515 a 530 punti base. Da segnalare le tensioni in aumento sul debito francese con il differenziale ai massimi dall'introduzione dell'euro, tanto da far intervenire il governo per raffreddare la situazione. Da Parigi la portavoce del ministro del Bilancio francese, Valerie Pecresse ha detto chiaramente che lo spread "non è giustificato".  Per Bruxelles la cosa più importante è il programma del nuovo governo guidato da Mario Monti: lo ha detto il portavoce del commissario Olli Rehn, Amadeu Altafaj Tardio, che non ha voluto commentare la più recente evoluzione della situazione politica in Italia. E sempre Bruxelles ha in programma provvedimenti per un controllo più stringente sui conti pubblici. La prossima settimana, il 23 novembre, la Commissione Ue presenterà un pacchetto di proposte per rafforzare ulteriormente i controlli sui conti pubblici dei paesi dell'Eurozona, ha preannunciato il presidente della Commissione Josè Manuel Barroso. Dopo aver ribadito che "la crisi è davvero sistemica" e che "potrebbero essere necessarie ulteriori misure", Barroso ha spiegato che la Commissione proporrà che la revisione dei bilanci pubblici da parte di Bruxelles, con la possibilità di suggerire emendamenti, possa avvenire prima che questi vengano approvati dai parlamenti. Il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy ha avvisato che "tutti gli Stati europei, e non solo quelli in difficoltà, devono accettare una condivisione di sovranità". In Italia aumento dell'inflazione a ottobre. Lo scorso mese infatti, segnala l'Istat, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,6% rispetto al mese di settembre 2011 e del 3,4% nei confronti dello stesso mese dell'anno precedente (era 3,0% a settembre).